SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

L’inflazione non molla la presa: prezzi giù a rilento e bollette più salate

L’inflazione continua a dare segnali di rallentamento ma al di sotto delle previsioni. È stata diffusa ieri dall’Istat, infatti, la stima preliminare per il mese di settembre che registra una diminuzione dei rincari dal 5,3%, al 5,4% del mese precedente. Una frenata troppo modesta per far cantare vittoria. Lo sa bene l’Unione Nazionale Consumatori che…

L’inflazione continua a dare segnali di rallentamento ma al di sotto delle previsioni. È stata diffusa ieri dall’Istat, infatti, la stima preliminare per il mese di settembre che registra una diminuzione dei rincari dal 5,3%, al 5,4% del mese precedente.

Una frenata troppo modesta per far cantare vittoria. Lo sa bene l’Unione Nazionale Consumatori che parla, non a caso, di una goccia nel mare. «Purtroppo – afferma il presidente dell’associazione Massimiliano Dona – sul mese precedente i prezzi salgono ancora molto, +0,2%. Per questo urge che il governo faccia qualcosa di serio sull’inflazione, mettendoci i soldi, ad esempio tagliando le accise sui carburanti o riazzerando gli oneri di sistema sulla luce che hanno rimesso a partire da aprile, annullamento degli oneri che avrebbero consentito ad una famiglia tipo un risparmio di 88 euro sulle bollette della luce e di far scendere il rialzo dei prossimi 3 mesi dal +18,6% annunciato ieri da Arera al 4,9 per cento».

È proprio il settore dell’energia quello che più allarma gli esperti. I prezzi di luce e gas, infatti, sono tornati seppur di poco a salire: la bolletta dell’elettricità dell’ultimo trimestre dell’anno, infatti, subirà un rincaro del 18,6 per cento, come annunciato già dall’Arera. «L’aumento della spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – come spiega Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo dell’autunno».

L’Unione Nazionale Consumatori ha provato a fare una proiezione, tenendo conto dell’attuale situazione dei prezzi, su una famiglia. Per una coppia con due figli l’inflazione a +5,3% significa un aumento del costo della vita pari a 1464 euro su base annua. Di questi ben 669 euro servono solo per far fronte ai rialzi dell’8,7% dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, 706 euro per il carrello della spesa a +8,3%. Per una coppia con un figlio, invece, la spesa aggiuntiva annua è pari a 1333 euro, di cui 604 per cibo e bevande, 641 euro per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona.

In media per una famiglia la stangata è di 1051 euro, 491 per mangiare e bere, 520 euro per la spesa di tutti i giorni. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con una mazzata pari a 1644 euro, 836 euro per il carrello della spesa. È il carrello della spesa, quello in cui ci sono dentro i beni ai quali le famiglie non possono rinunciare, a continuare a pesare in termini di rincari.

Se da una parte le verdure registrano un calo, con l’aumento che scende dal +20,1 per cento del mese scorso al +13,9 per cento a fronte di una sostanziale stabilità della frutta che cresce del +9,5 per cento, il totale della spesa resta al +8,3 per cento e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto al +6,6 per cento. «Nessuna stretta di mano, patto o buona intenzione fermerà la spinta inflazionistica in atto – afferma Anna Rea, presidente dell’Adoc-. Per contenere gli aumenti dei prezzi dei prodotti di largo consumo, fermare la speculazione e tutelare il potere di acquisto dei consumatori servono azioni strutturali. Lo abbiamo già detto e lo ribadiremo all’incontro tra il ministro Urso e le associazioni dei consumatori aderenti al Cncu, in programma il 4 ottobre: riteniamo assolutamente fondamentale rendere permanente la convocazione della commissione di Allerta rapida, dotare mister Prezzi di poteri sanzionatori e individuare strumenti efficaci di monitoraggio a livello locale, come gli osservatori territoriali. È necessario, inoltre, ridurre l’Iva e azzerare le accise e gli oneri di sistema su energia e carburanti. Lasciare totale libertà e discrezione alle imprese aderenti al trimestre anti-inflazione non salverà le tasche dei consumatori», conclude Anna Rea.

ARGOMENTI

bollette
inflazione
istat
prezzi
puglia

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!