Da domani pomeriggio la circolazione sulla linea ferroviaria adriatica tornerà gradualmente regolare.
Rete ferroviaria italiana, società capofila del polo infrastrutture del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ha completato i lavori di potenziamento infrastrutturale e tecnologico tra San Vito Lanciano e San Severo, sulla linea Pescara-Foggia, cominciati lo scorso 8 aprile.
Nella galleria San Giovanni (lunga oltre 9 chilometri), in Abruzzo, è stato realizzato un nuovo sistema di Water Drain System (potenziamento del sistema di regimentazione delle acque attraverso soluzioni tecniche in grado di contrastare l’accumulo di calcare sulle basole poste a livello del piano del ferro e favorire la corretta fuoriuscita delle acque di risalita, sorgive e piovane dalla galleria) per il drenaggio delle acque meteoriche che consente di aumentare l’affidabilità della linea.
Nella tratta fra Ripalta e Lesina, in Puglia, sono stati effettuati lavori per la realizzazione di opere idrauliche propedeutici al raddoppio della tratta. Contestualmente nella stazione di Foggia sono stati effettuati interventi di sostituzione deviatoi e lavori propedeutici alla realizzazione del futuro apparato centrale computerizzato (Acc).
Nella stazione di Campomarino, in Molise, sono stati effettuati lavori propedeutici che consentiranno di prolungare il binario di incrocio a 750 metri per agevolare lo sviluppo del traffico merci sulla direttrice Adriatica.
Nello stesso periodo, in Abruzzo, tra Fossacesia e Vasto San Salvo, si sono svolti lavori di ammodernamento tecnologico nelle gallerie Diavolo, San Donato, Vasto e Sinello, propedeutici alla realizzazione dell’Accm (apparato centrale computerizzato multistazione) e altri interventi di potenziamento e manutenzione tra Falconara ed Ancona, Varano e Loreto, nonché nelle stazioni di Cattolica, Giulianova, Ortona e Foggia.
Le attività, svolte dai tecnici di Rfi e dalle imprese appaltatrici hanno visto al lavoro oltre 250 persone.
L’investimento economico complessivo è stato di circa 260 milioni di euro, di cui 100 milioni finanziati con fondi Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza).