Con data unica in Puglia e Basilicata così come nel resto d’Italia è ufficialmente partito il countdown per il primo giorno di saldi. Un inizio non privo di polemiche a causa della richiesta dei commercianti di spostare la data. Speravano nel 21 luglio invece del primo, si sono dovuti accontentare del 6. La motivazione principale era il meteo avverso di maggio e giugno. Nello specifico le temperature al di sotto della media e il clima piovoso avrebbero scoraggiato i consumatori, lasciando sino ad oggi i magazzini dei negozi pieni con la collezione primaverile e buona parte di quella estiva invenduta.
«Climaticamente parlando la stagione è iniziata tardi. Il rovescio della medaglia è che ci aspettiamo un grosso afflusso di clienti sin dai primi giorni. Come noto, avevamo chiesto un rinvio della data di inizio delle svendite legate alla collezione primavera/estate, ma abbiamo ottenuto un posticipo di soli cinque giorni. Questo sostanzialmente non cambia le cose per cui tutti quelli che non hanno fatto acquisti, perché scoraggiati dal meteo ne approfitteranno da subito», spiega Benny Campobasso, presidente del Fismo e Confesercenti Puglia. «I saldi proprio per legge sono svendite di fine stagione, nel corso del tempo sono stati snaturati. Riceviamo le ultime merci dai nostri fornitori proprio in questi giorni e rivenderle subito applicando una, seppur minima, scontistica è un serio problema. Capisco che al consumatore può fare piacere risparmiare qualcosa ma così si penalizzano i piccoli commmercianti, già provati dalla concorrenza con l’on-line e i suoi prezzi difficilmente gestibili. Chiediamo quindi – prosegue Campobasso – che venga recuperato l’intento originale dell’iniziativa. Vendite di fine stagione significa di fine luglio o inizio agosto per le collezioni estive e in primavera per quelle invernali. È ovvio a questo punto che ci sarà una gradualità di sconto, le aspettativa sono assolutamente positive».
Della stessa opinione è Salvatore Cafiero, Confcommercio Taranto. «Aver ottenuto una data unica in tutti Italia è un buon inizio – afferma – adesso siamo in attesa di capire come si muoveranno i consumatori. Puntiamo ai volumi pre-Covid, anche se la stagione è partita molto a rilento, praticamente è saltata la primavera».
Dall’altro lato Federmoda Bari e Bat non si arrende e tramite il suo presidente Carlo Saponaro spiega che al momento è in atto una interlocuzione con le istituzioni del territorio. «Iniziare i saldi a luglio è prematuro – sottolinea-. Abbiamo avviato una iniziativa in Regione per poter disciplinare la data dei saldi secondo i flussi economici e della stagione di riferimento».
Nel frattempo gli occhi sono tutti puntati sulle nuove norme sugli sconti di fine stagione previste dal decreto legislativo approvato il 7 marzo, che introduce nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161. Le nuove disposizioni, modificando la normativa sugli sconti, impongono regole più rigide nella gestione della trasparenza dei prezzi e sulle vendite che riguardano siti di e-commerce, inoltre prevedono sanzioni più pesanti in caso di pratiche commerciali poco chiare o scorrette. In particolare, proprio per evitare possibili truffe i commercianti saranno obbligati, durante la stagione dei saldi, ad esporre il prezzo più basso negli ultimi 30 giorni e l’eventuale sconto.
Insomma mancano pochi giorni ma le aspettative sono già molto alte. «La previsione di spesa che ci aspettiamo è di circa 200 euro per famiglia in Puglia. I consumi saranno comunque in linea con la media nazionale. I saldi non hanno mai deluso. Sono una dinamica interessante dal punto di vista commerciale. Costituiscono una larga fetta del fatturato soprattutto per i piccoli commercianti», conclude Campobasso.