“Leccepedala” scrive al sindaco: «In centro a 30 all’ora». Ma per l’Aci sarebbe pericoloso e inutile

Abbassare il limite di velocità da 50 a 30 chilometri orari nel centro di Lecce. È la proposta del movimento Lecce Pedala al sindaco Carlo Salvemini, agli assessori e ai consiglieri comunali, in una lettera aperta per rendere “Lecce città 30”.

Idea che è già realtà consolidata in molte città europee e obiettivo diffuso anche in Italia, capofila Milano che abbasserà il limite a gennaio 2024. «Immaginare Lecce a 30 chilometri orari è pensare a una città costruita attorno ai bisogni delle persone, specialmente quelle più vulnerabili, bambini, anziani e persone con disabilità» scrive il comitato di cittadinanza attiva. «Abbassando il limite di velocità da 50 a 30 all’ora aumentano i vantaggi per tutti». Secondo gli attivisti, infatti, si ridurrebbero il numero e la gravità degli incidenti, oltre che l’inquinamento e lo stress, e si migliorerebbe la socialità. L’urgenza di procedere in questa direzione per LeccePedala è dettata dai dati allarmanti diffusi dalla polizia locale sull’elevato numero di sinistri, ben 793 incidenti solo nel 2022 di cui 4 mortali, con un incremento del 15 per cento rispetto al periodo pre pandemia.

Per l’assessore alla mobilità sostenibile Marco De Matteis «la proposta è condivisibile, ci vede d’accordo e va nella direzione che abbiamo già intrapreso. Già domani la nostra giunta darà adesione al manifesto delle città 30 per sensibilizzare il governo nazionale a non lasciare soli i Comuni che compiono questa scelta». Spiega De Matteis «non riscontriamo tanta resistenza sulle zone 30, quanto piuttosto sullo spostamento sostenibile, dato che ci si sposta ancora troppo con le auto. Per la richiesta di maggiore sicurezza, la sensibilità è palpabile sia dai residenti sia dalle attività commerciali da cui riceviamo ogni giorno richieste per attraversamenti rialzati e allargamenti di marciapiedi. Per noi la città è pronta. Non vogliamo però che sia solo uno spot, ma una Lecce a 30 chilometri reale, con la riduzione della velocità attraverso relativi interventi strutturali. Non è una battaglia contro gli automobilisti, ma a favore della mobilità sostenibile».

«Lecce a 30 sì, ma bisogna fare un distinguo sulla tipologia di strade», precisa invece Francesco Sticchi Damiani, presidente di Aci Lecce. «In alcune zone della città il limite a 30 orari è opportuno e già evidente. In altre di scorrimento, per esempio la nostra circonvallazione, potrebbe addirittura essere controproducente. Anzitutto non diminuirebbe l’inquinamento in quanto un’auto più lenta resta più tempo nel traffico e inquina di più. In secondo luogo non risolverebbe l’incidentalità: il problema più grosso è la distrazione, gli automobilisti sono molto indisciplinati, usano il cellulare alla guida non solo per parlare al telefono, ma pure per scrivere in chat e consultare i social. Se si riduce la velocità, chi è alla guida sentirà crescere la sua comfort zone e sarà ancor più distratto. Servirebbero invece più controlli e un inasprimento delle pene».

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