Lecce, nuova vita per Palazzo Scarciglia: diventerà un hub turistico-culturale

Nuova vita per Palazzo Scarciglia che diventa un vero e proprio hub turistico-culturale della città. «Un dono della Curia alla Città di Lecce», afferma il sindaco Carlo Salvemini.

L’immobile di via Libertini, restaurato grazie ai fondi Por 2014-2020, sarà un centro multimediale che metterà in rete tutto il patrimonio storico e artistico della città. Posizionato in un punto strategico del centro storico, all’ingresso dell’asse viario principale dello stesso, grazie all’utilizzo di strumenti multimediali e tecnologici a cura di “Civita Mostre e Musei”, consentirà ai turisti di ritagliare sui propri gusti i percorsi attraverso la città antica.

I leccesi, invece, potranno appropriarsi e riappropriarsi dei contenuti artistici e culturali della città grazie a corsi, laboratori, presentazioni di libri e conferenze. «Insomma, un luogo strategico per il futuro della città situato in posizione strategica e speriamo di stimolo per le comunità locali e le loro iniziative», ha sottolineato monsignor Antonio Montinaro, presidente della fondazione “Splendor Fidei”.

L’idea di recupero e rifunzionalizzazione di Palazzo Scarciglia prende spunto dalle nuove istanze del turismo culturale che, come dimostrano i dati, si conferma portatore di ricchezza, di risorse ma anche di idee e fermenti artistici e culturali per l’intera Città di Lecce.

Palazzo Scarciglia è un complesso immobiliare costituito dalla chiesa di Santa Elisabetta e dall’annesso palazzo. Risale al 1546 e alla decisione del nobile Filippo Mattei, feudatario di Novoli e Palmariggi, di destinare l’immobile alla congregazione dei canonici regolari lateranensi del Santissimo Salvatore. Il complesso passò poi di mano più volte nei secoli, per giungere negli anni 50 del 1900, dopo varie vicende locali e nazionali, alla famiglia Micheli-Scarciglia di Galatina che, nel 1997, lo donò all’Arcidiocesi di Lecce. Fu dunque l’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, nel 2002, a stabilire il restauro della chiesa.

L’ultimo restauro conservativo è iniziato nel 2021 grazie ai fondi del Por 2014-2020. «Un intervento reso possibile dalla sinergia instaurata dall’Arcidiocesi di Lecce con Regione, Provincia, Comune e Soprintendenza», ha spiegato la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone. «Progetto ormai sinonimo di managerialità di successo anche a Bari», ha ricordato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci. «Un dono che – ha concluso l’arcivescovo Michele Seccia – chiude il cerchio della bellezza di Lecce e delle sue chiese».

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