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Lecce, la prefetta Trio saluta e va in pensione. L’appello: «Denunciate gli usurai»

«Purtroppo nessuno denuncia i tentativi di estorsione». Con questa forte denuncia la prefetta Maria Rosa Trio ha salutato la città e la stampa in un incontro tenutosi, ieri pomeriggio, nel Salone degli Specchi della Prefettura di Lecce. Un saluto con un forte appello a denunciare: «Non finirò mai di ricordare in questo momento storico, in…

«Purtroppo nessuno denuncia i tentativi di estorsione». Con questa forte denuncia la prefetta Maria Rosa Trio ha salutato la città e la stampa in un incontro tenutosi, ieri pomeriggio, nel Salone degli Specchi della Prefettura di Lecce. Un saluto con un forte appello a denunciare: «Non finirò mai di ricordare in questo momento storico, in cui c’è un forte disagio sociale ed economico, di denunciare per evitare che gli usurai possano distruggere le vite di intere famiglie. Denunciare perché lo Stato è vicino a chi denuncia. Il Ministero dell’Interno ha dedicato fondi specifici per le vittime di usura e di estorsione, ma senza denuncia non possiamo offrire il nostro aiuto economico. Bisogna credere nelle istituzioni e farsi accompagnare da loro. Qui a Lecce, purtroppo, le denunce sono quasi zero – sottolinea con amarezza -. In un paio di casi in cui si è potuta completare l’intera procedura, abbiamo potuto risarcire somme assai rilevanti. Per questo dico ai ragazzi che è molto facile cadere nelle grinfie della criminalità organizzata e di evitare di chiedere anche raccomandazioni perché la vita crea una selezione naturale».

La sua esperienza nel capoluogo salentino è iniziata il 27 luglio 2020 e si concluderà il prossimo 31 ottobre, giorno in cui cesserà dalle sue funzioni per andare in pensione. «Sono stati trent’anni intensissimi – esordisce visibilmente emozionata – in cui ho dato tutta me stessa all’amministrazione. Ho un senso altissimo del valore del ministero dell’Interno e mi mancherà moltissimo il lavoro».

Una carriera iniziata nel lontano 1992 presso la Prefettura di Milano dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza e dopo aver vinto per ben due volte il concorso. «Se rinascessi rifarei questo percorso e mi riscriverei ancora a Giurisprudenza», ci tiene a sottolineare la prefetta che ha ricoperto la carica proprio nel periodo più duro della pandemia. «Lecce è una città di cui io e le mie figlie ci siamo innamorate per cui tornerò spessissimo e non è una frase fatta – evidenzia -. Questa terra mi ha dato tantissimo».

Esprime tutta la sua gratitudine al Ministero che l’ha messa nelle condizioni lavorare bene. Un lavoro svolto «in sinergia con i sindaci, la magistratura, le forze dell’ordine e la Dia in un momento particolarmente difficile». Un impegno non solo professionale, ma anche umano volto ad ascoltare le istanze del territorio nonostante la pandemia costringesse a limitare gli incontri pubblici. Tra i ricordi più importanti menziona gli incontri con i ragazzi delle scuole, l’impegno per la legalità e l’aggiornamento del protocollo antiusura fatto dal prefetto Palomba nel 2017.

Saluta così Lecce, la prefetta Trio. Non è un addio ma, di sicuro, un arrivederci perché si ripromette di tornare a visitare la nostra terra e la sua gente. Troppo forte e indissolubile il legame che si è creato.

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