Lecce si candiderà “Capitale italiana dell’arte contemporanea”, ma per l’edizione 2027. Tutti i partecipanti al tavolo convocato dal Comune hanno ritenuto giusto e utile rinviare a dopo le elezioni l’avvio di una piattaforma di lavoro che si ponga l’obiettivo primario di rafforzare il ruolo della città e della provincia come punto di riferimento per pratiche contemporanee nell’area del Mediterraneo. Con questo impegno, il tavolo si è aggiornato al termine delle consultazioni elettorali.
Gli incontri con gli stakeholder
Poche settimane fa, all’indomani della pubblicazione del primo bando ministeriale per la designazione della “Capitale italiana dell’arte contemporanea”, rispondendo ad una suggestione del presidente dell’Accademia di belle arti Nicola Ciracì sull’ipotetica candidatura di Lecce, il Comune ha convocato un tavolo interistituzionale per valutare collegialmente se ci fossero o meno i tempi e le condizioni per partecipare già a questa prima edizione. Alle tre riunioni, convocate a Palazzo Carafa e presiedute dal sindaco Carlo Salvemini e dall’assessora alla Cultura Fabiana Cicirillo, hanno partecipato l’Università del Salento, l’Accademia di belle arti, il Conservatorio di musica “Tito Schipa”, il Polo bibliomuseale del Salento che gestisce il museo Castromediano e la biblioteca Bernardini, il Must-Museo storico di Lecce e la fondazione Biscozzi Rimbaud che con ruoli, ambiti e compiti diversi si occupano del tema del contemporaneo nel nostro territorio.
La scadenza troppo vicina
Sono state fatte subito le opportune valutazioni riguardanti l’imminente data di scadenza della presentazione del dossier prevista per il 30 giugno e le vicine elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. È emersa condivisa l’idea di voler considerare questo bando non come una semplice competizione finalizzata al riconoscimento in sé, pur importante, ma come l’avvio di un processo di coinvolgimento, partecipazione, relazione, finalizzato a strutturare un’infrastruttura culturale, una piattaforma di lavoro capace di garantire al territorio un proprio ruolo sul contemporaneo nell’area del Mediterraneo. Obiettivo pienamente coerente con le esperienze che a Lecce e in provincia, negli ultimi anni, si sono avviate e definite qualificandosi come innovative nell’ambito specifico dell’arte contemporanea. Durante gli incontri sono stati anche interpellati specialisti esterni per avere un loro autorevole punto di vista.