Ricominciano oggi le visite guidate nel castello “Carlo V” di Lecce. Un’iniziativa che entusiasma la città e che vede la collaborazione delle istituzioni a più livelli, a partire dalla Direzione regionale dei musei, organo periferico del Ministero della Cultura, che opera sul territorio regionale con l’obiettivo di valorizzare e rendere fruibili i musei, i monumenti e le aree archeologiche statali, capofila nel riaprire la struttura al pubblico.
Per la prima volta, turisti e leccesi avranno l’opportunità di visitare in un unico percorso, con un biglietto unico, il Castello, l’Anfiteatro Romano di Piazza Sant’Oronzo e il Teatro Romano. «Il percorso è ciò che avevamo in mente quando abbiamo scelto di cedere al Demanio la porzione del Castello che dagli anni ’80 era assegnata al Comune – ha commentato il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – Ritenevamo illogico e irrazionale che due enti pubblici (Comune e Soprintendenza) si dividessero un unico bene monumentale senza una gestione unitaria, senza una valorizzazione integrata con il contesto cittadino». Per il primo cittadino del capoluogo salentino, ciò che conta per il cittadino e il turista «non è quale ente sia chiamato a gestire un bene monumentale, ma il fatto che sia aperto, visitabile, valorizzato».
Tra le opere restituite al pubblico, Salvemini ha ricordato «l’apertura del Complesso degli Agostiniani, la riqualificazione e il rilancio del Must, le visite alle Mura Urbiche, l’apertura alle visite dell’Anfiteatro Romano, oggetto di un restauro per garantirne l’accessibilità e del Teatro Romano, l’apertura alle visite e agli appuntamenti culturali del Parco Archeologico di Rudiae, l’apertura alle visite guidate delle Chiese Barocche e l’apertura del Campanile del Duomo, l’apertura e la fruizione multimediale di Palazzo Vernazza e del Tempio di Iside, arriva il rilancio del Castello Carlo V». Salvemini ha ribadito che i passi avanti «che abbiamo compiuto come città negli ultimi anni sono tanti. Ogni passo aggiunge concretezza e contenuti a quell’espressione, “Lecce città d’arte” che non ha bisogno di essere evocata, ma realizzata con la collaborazione di tutti: istituzioni, enti, imprese, cittadini. Guardarsi indietro per avere contezza della strada percorsa finora aiuta ad andare avanti con sempre maggiore determinazione».