Lecce a 30 all’ora: arriva una petizione per introdurre il limite di velocità nella Città del Barocco

Sarà lanciata lunedì alle 17, nel Convitto Palmieri, la petizione popolare per chiedere che Lecce diventi una città 30. Parte così, ufficialmente, la campagna per la raccolta di firme promossa dal movimento di cittadinanza attiva LeccePedala a cui ha aderito un cartello di ben 33 associazioni e realtà sociali della città.

L’iniziativa, in collaborazione con il Polo Biblio-museale di Lecce, nasce nel solco dell’esperienza di Bologna, all’interno del network Italia30 cui aderiscono movimenti e associazioni di una decina di capoluoghi. Nella petizione, indirizzata al sindaco Carlo Salvemini e al presidente del Consiglio comunale Carlo Mignone, si chiede di «fissare al 1° gennaio 2026 l’attuazione di Lecce30, estendendo il limite di velocità di 30 km/h a tutte le strade locali urbane possibili secondo le norme e le direttive in essere, esclusi gli assi di scorrimento urbano, e adottando nel contempo e progressivamente una serie di misure collaterali».

La richiesta è motivata dalla necessità di aumentare la sicurezza sulle strade cittadine e di strappare Lecce dalla morsa del traffico, rendendola effettivamente accessibile ed elevando gli standard di sicurezza per gli utenti fragili, soprattutto pedoni e ciclisti. A Lecce, dal 2014 al 2023, si sono registrati 40 morti e 4158 feriti in 4198 incidenti stradali. La media di 4 morti e 416 feriti all’anno è sottostimata perché sono inclusi gli anni di lockdown. Tra il 2014 e il 2023, nel territorio comunale, sono stati coinvolti negli incidenti 748 pedoni (8 morti e 696 feriti) e 454 ciclisti (3 morti e 411 feriti).

Un prezzo che i promotori della petizione ritengono inaccettabile. Strumento per promuovere la campagna è il sito www.lecce30.it attraverso il quale è possibile scaricare i moduli da stampare, firmare e riconsegnare ai punti di raccolta firme indicati sullo stesso sito web. Nel sito, che riporta dati e statistiche scientifiche a sostegno della città 30 con espliciti riferimenti anche alla realtà urbana di Lecce, c’è una risposta a tutti i dubbi e le perplessità sollevate dal dibattito che si è aperto sui temi della mobilità sostenibile.

«Vogliamo una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva. Una città accogliente, da vivere, che offra servizi a tutti, compresi anziani, bambini, fragili; una città che riqualifichi gli spazi pubblici e la mobilità sostenibile. Una città dove muoversi senza timore a piedi o in bicicletta», afferma Adriana De Carlo, portavoce di LeccePedala. «Abbassare il limite a 30 (lasciando inalterato quello a 50 km/h sugli assi di scorrimento e sulla circonvallazione) eviterebbe quei picchi di velocità che rendono le strade più insicure e inquinate”, spiega Andrea Alba, portavoce di LeccePedala.

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