Nunzia, Angela e Rosa, le signore di Bari Vecchia e le loro orecchiette, sono arrivate fino in Spagna.
Nelle scorse ore sul sito del quotidiano El Pais è apparso un lungo reportage dal titolo “Las guardianas de la pasta de Bari: una vida de sacrificios para mantener viva la tradición” (Le custodi della pasta barese: una vita di sacrifici per mantenere viva la tradizione Ndr) nel quale si racconta ai lettori spagnoli come «un gruppo di nonne del Sud Italia preparano chili di orecchiette sulla soglia di casa. I turisti le hanno rese virali sulla rete, ma è per strada che rivendicano il loro ruolo nel preservare un’arte che si sta perdendo».
Tra le pieghe del racconto e tra le storie delle donne che ogni mattina si alzano per preparare chili di orecchiette da vendere ai turisti italiani e stranieri che affollano ormai tutto l’anno il Borgo antico, emerge l’importanza di quello che è diventato a tutti gli effetti il simbolo e il souvenir più ricercato della città. Una operazione culturale prima che commerciale, non a caso affidata alle donne. «Sono Nunzia, Angela e Rosa, le custodi della tradizione della pasta fresca, a cui hanno dedicato la loro vita – scrivono su El Pais – Hanno imparato a rilegare prima di imparare a scrivere ea leggere, e ogni giorno si buttano in questo mestiere che ha imposto loro molti sacrifici». Sacrifici ripagati dalla fama ormai internazionale.