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Le luminarie pugliesi si candidano all’Unesco: la documentazione nella sede dell’Onu

Il Salento preme l’acceleratore per rendere le luminarie patrimonio culturale dell’Unesco. Il primo risultato è arrivato nei giorni scorsi quando la Commissione nazionale ha comunicato al ministero della Cultura il superamento di un primo step, ovvero il successo della candidatura delle “luminarie”. Ora da Roma la documentazione è stata trasmessa a Parigi, alla sede dell’Onu.…

Il Salento preme l’acceleratore per rendere le luminarie patrimonio culturale dell’Unesco. Il primo risultato è arrivato nei giorni scorsi quando la Commissione nazionale ha comunicato al ministero della Cultura il superamento di un primo step, ovvero il successo della candidatura delle “luminarie”. Ora da Roma la documentazione è stata trasmessa a Parigi, alla sede dell’Onu. Il fascicolo è denominato “Parazioni and traditional light displays of Southern Italy”. L’intento è quello di sostenere il percorso per far conoscere ancora di più e tutelare lo straordinario mondo magico degli addobbi luminosi sospesi in aria, anche perché il termine luminarie deriva da lumen in aria.

«Le luminarie sono un’arte. Nascono dalle parazioni, ovvero, degli addobbi lignei che iniziano a prendere forma nel 1500. A queste strutture si applicano le lampade ad olio, successivamente quelle a gas per arrivare nel 1930, con l’avvento dell’energia elettrica, alle lampadine», commenta Vito Maraschio, di Confartigianato Puglia.

Queste vere e proprie sculture sono una caratteristica intrinseca delle celebrazioni in molte culture del mondo, donando un’atmosfera di gioia e festa alle città e ai paesi. Il comitato promotore è fiducioso del fatto che il traguardo possa essere raggiunto con il contributo di tutti, poiché l’idea è stata sposata da tutti i luminaristi di Puglia, Campania, Sicilia, Calabria, Basilicata e Molise, le sei regioni in cui questa architettura di addobbo ligneo è nata e si è sviluppata.

«Abbiamo evidenziato il valore artistico, la capacità di unire la tradizione del lavoro del legno e del montaggio – fanno sapere dal comitato promotore – con la più moderna tecnologia elettronica e il successo che le luminarie hanno ottenuto nel mondo diventando anche testimonial di grandi marchi dello stile, della moda e dello spettacolo».

Le luminarie al sud sono parte integrante delle celebrazioni di fede e di devozione. Oggi, inoltre, sono sempre più apprezzate e valorizzate poiché fanno parte del quotidiano. Sempre più famiglie scelgono come elemento di arredo un rosone o una forma lignea con delle luci colorate. Ma le luminarie vengono anche utilizzate come decorazione in altri momenti, come un saggio, un matrimonio, o un grande evento. Per diversi anni, inoltre, le luminarie sono state la scenografia del concertone finale della Notte della Taranta di Melpignano.

La loro presenza dona un’atmosfera festosa e un senso di comunità, riunendo le persone per celebrare e condividere momenti di gioia e divertimento. Gli artigiani delle luminarie, chiamati “luminaristi”, prediligono la tecnica tradizionale che prevede l’utilizzo di fili metallici intrecciati e luci a incandescenza o LED, disposte in modo da formare disegni complessi e fantasiosi. Per mitigare la preoccupazione dell’impatto ambientale che le luci a incandescenza potrebbero generare sul pianeta, sempre più luminarie vengono oggi realizzate con luci a LED a basso consumo energetico e materiali riciclabili.

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