Ammonta a 207 milioni di euro la spesa complessiva che le famiglie pugliesi hanno sostenuto nel 2022 per retribuire i 29.497 lavoratori domestici registrati nella regione: per la maggior parte si tratta di colf (53,9%), seguono le badanti (46,1%).
I datori di lavoro domestico risultano 31.679, in forte flessione rispetto all’anno precedente (-10,3%).
I dati sono contenuti nel quinto rapporto di Domina, associazione famiglie datori di lavoro domestico.
In Puglia oltre la metà dei lavoratori domestici è di nazionalità italiana, segue l’Asia con il 22,7% e solo in terza posizione chi proviene da un paese dell’Est (19,3%). Le donne rappresentano l’89,2% del totale. L’età media del lavoratore domestico è di 48,8 anni e, per quanto riguarda le settimane lavorate, si registra una prevalenza di chi non ha completato l’anno lavorativo (58,4%). I lavoratori conviventi con la famiglia datoriale sono solo il 23,1% del totale.
Le previsioni demografiche, secondo il report di Domina, rivelano come il numero di badanti sia destinato ad aumentare: nel 2050 in Puglia ci saranno 488mila anziani (ultra-ottantenni), per un aumento del 74,7% rispetto al 2023; inoltre le previsioni indicano la presenza di 339mila bambini (0-14 anni), il 29,2% in meno rispetto al 2023. Pertanto la componente anziana sarà più numerosa di quella infantile (15,0% della popolazione contro 10,4%) e il numero di badanti richieste probabilmente aumenterà.