Quale futuro per la città di Bari, così come per tutte le realtà turistiche? Un luogo che riuscirà «solo a “raccogliere” (o accogliere?) turisti, in questo processo di “turistizzazione” che sembra inarrestabile», o un luogo capace di riscoprire l’anima e l’essenza dei centri storici? È la riflessione che emerge su “Valigiamo”, settimanale web di viaggi e turismo diretto dalla giornalista Donatella Lopez, che racconta la «breve storia triste» di Giorgia, il nome di fantasia di una giovane donna che voleva acquistare una casa di proprietà nel luogo in cui è cresciuta, le vie e i vicoli di Bari Vecchia, e che invece è stata costretta a scontrarsi con la realtà di un mercato che propende sempre più verso compravendite destinato all’uso turistico.
«Oggi, per la prima volta nella mia vita, ho presentato una proposta d’acquisto per la mia prima casa, alla veneranda età di (quasi, eh) 33 anni». Inizia così la storia raccontata su “Valigiamo”: «Sono andata da sola in agenzia, dopo aver dato il tormento ai miei cari colleghi, negli ultimi giorni, e a qualche parente, per definire la strategia vincente. Ho scelto un piccolo immobile, alla mia portata, rispondente alle mie esigenze, vicino ai miei luoghi di lavoro. Nessun castello della Loira, insomma, ma quello più “giusto” per me, da cui poter partire. Dopo anni di studi – che sto ancora ultimando – e sacrifici – che non ve li sto “neanche a dire” – da sola, sono andata a firmare la proposta, fiera della persona che sono diventata, nonostante io abbia scelto di non seguire corsi di studio blasonati all’estero, fatto esperienze di lavoro nel Nord Italia, e preferito restare qui, a Bari, la città che io amo da sempre».
Una bella storia che però si è presto infranta contro un grande muro: «Sembra che a Bari, come in altre città prima, sia arrivato il culto dell’asservimento turistico, finalizzato solo alla predazione delle maggiori risorse economiche nel minor tempo possibile. Triste, a mio avviso, appunto. E dunque, ogni casa che io possa permettermi di acquistare – da sola – sembra già destinata a un uso specifico: ospitare i turisti che arrivano in città», si legge ancora nella storia raccontata da “Valigiamo”. Il sogno di Giorgia deve lottare contro la realtà: «Oggi, in agenzia, per quella stessa piccola casa microscopica, ma per me angolo di paradiso e di conquiste personali, diverse persone hanno presentato una proposta di acquisto. Di tutte queste – non poche, mi è sembrato di capire – la mia era l’unica per “uso personale”».
Una storia che fa riflettere e che apre uno scenario in cui sempre più spesso in futuro bisognerà cercare di far coesistere l’anima del centro storico, quelle vie e quei vicoli del borgo antico che profumano di vita antica, di storia e di tradizioni, con la necessità di far fronte a un’offerta turistica che deve accogliere un numero sempre crescente di visitatori. Perché Bari, si riflette su “Valigiamo”, è «la città di Lolita, la città trendy, quella del lungomare, della focaccia, delle orecchiette di Nunzia che a New York ha preso gli americani per la gola. Quella dove tutti vorrebbero vivere. Quella dell’Antonio nazionale, Cassano, e Decaro, il sindaco più amato d’Italia». Una città bellissima, trasformata rispetto al passato e resa sempre più moderna. Ma sarà ancora facile comprare casa per viverci e non per destinarla a uso turistico? La storia di Giorgia deve far riflettere.