Sono aumentati nei primi cinque mesi dell’anno, rispetto agli stessi del 2021, gli infortuni sul lavoro. Sono diminuiti, però, quelli mortali. Tra le regioni in cui questi ultimi hanno mostrato un decremento c’è la Puglia, con 12 casi in meno. È quanto si evince dal rapporto dell’Inail che fotografa periodicamente il mondo del lavoro italiano. La diminuzione dei morti ha riguardato gli uomini ma non le donne. I casi, infatti, sono scesi da 390 a 317 per i primi, mentre per la componente femminile i casi sono aumentati da 44 a 47 casi. Al Sud, il decremento è stato di 57 eventi mortali (da 130 a 73). Analizzando i settori, il calo ha riguardato l’Industria e servizi (da 359 a 303) ma anche l’agricoltura (da 45 a 42) e i dipendenti dello Stato (da 30 a 19). A colpire, però, è il numero di denunce di infortuni che è quasi raddoppiato a livello nazionale, con un incremento del 47%. Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi cinque mesi del 2022 sono state 25.593, in aumento di 1.672 casi (+7,0%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (8.909 casi in più, per un incremento percentuale del 53,4%, rispetto al pari periodo del 2020. L’incremento degli infortuni rispetto al 2021 riguarda sia i casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 194.280 del 2021 ai 290.283 del 2022 (+49,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 34,2%, da 24.982 a 33.523.
L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Sud (+65,8%), seguito da Isole (+61,5%), Nord-Ovest (+55,7%), Centro (+48,2%) e Nord-Est (+30,2%). Nel solo mese di maggio il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +44,2% nella gestione Industria e servizi (dai 182.561 casi del 2021 ai 263.242 del 2022), un -1,6% in agricoltura (da 10.447 a 10.276) e un +91,5% nel conto Stato (da 26.254 a 50.288). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare nei Trasporti e magazzinaggio (+144,3%), nella Sanita’ e assistenza sociale (+134,4%) e nelle Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+105,1%).
L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani (+50,6%), sia quelli extracomunitari (+35,0%) e comunitari (+28,1%).
Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi confluisce nella classe 40-59 anni.