La tassa di soggiorno a Taranto fa discutere, Federalberghi: «Non siamo contrari ma vogliamo chiarezza»

L’introduzione della tassa di soggiorno a Taranto continua a fare discutere. Ad annunciarla è stata l’amministrazione comunale già un po’ di tempo fa e, dopo incontri e confronti anche con le associazioni di categoria, ormai la decisione è stata presa tanto che verrà applicata dal prossimo mese di giugno in concomitanza con l’inizio della stagione estiva.

«Taranto ambisce a diventare una città turistica e della cultura – afferma Marcello De Paola presidente di Federalberghi – quindi la tassa di soggiorno ci sta e comunque anche se fossimo contrari le associazioni di categoria nulla possono fare per eccepire una decisione presa dall’ente pubblico. Lavorando insieme si può arrivare ad una tariffa congrua e a degli obiettivi tesi a migliorare l’accoglienza turistica».

Le tariffe e soprattutto la destinazione delle somme raccolte è ciò che vogliono approfondire gli albergatori. «Per gli alberghi la tassa applicata sarà a seconda della categoria e della stagionalità – specifica De Paola – non abbiamo ancora avuto una comunicazione ufficiale da parte del Comune relativamente ai costi da applicare, per quanti giorni e quali sono le categorie esenti dal pagamento della tassa. Un esempio: se un turista viene a Taranto per fermarsi sette giorni la tassa sarà applicata per tutti e sette o solo per i primi giorni? Tutte informazioni queste di cui non siamo ancora a conoscenza e la stagione estiva è alle porte. Ciò che chiediamo – prosegue – è che quanto sarà raccolto, tra gli alberghi e le strutture extra alberghiere, venga reimpiegato a caduta sul territorio con iniziative che possano attrarre flussi turistici, cartellonistica per indirizzare meglio gli ospiti, attivare punti di informazione plurilingue, iniziative per rendere la città piacevolmente visitabile. Del resto sappiamo bene che tassa di soggiorno è una tassa di scopo e come tale, appunto, deve avere un obiettivo e se non quello diretto ai flussi turistici?».

Sullo stesso tenore le dichiarazioni del presidente dell’associazione B&B Taranto Terra di Sparta il quale ha dichiarato: «Siamo favorevoli alla tassa di soggiorno purché, almeno all’inizio in una fase che potremmo definire sperimentale, sia minima. Cinquanta centesimi a notte a persona, vediamo come va poi si potrebbe anche aumentare a un euro facendo un distinguo tra bassa e alta stagione. Bisogna anche considerare a quante notti applicare la tassa, pensiamo ad un massimo di quattro giorni su soggiorni più lunghi, e non applicarla alle categorie esenti da regolamento. Quello che ci attende dovrebbe essere un periodo di transizione per giungere nel 2026 ai giochi del Mediterraneo per vedere come verranno spesi questi soldi». Locapo evidenzia alcune criticità: «La nostra città ha alcune criticità, inutile nascondersi dietro a un dito, e ne vogliamo discutere con l’amministrazione comunale. Argomento parcheggi. I turisti che arrivano in auto lamentano la difficilissima possibilità di parcheggiare specialmente in centro e in città vecchia la nostra proposta è quella di realizzare delle aree di sosta in zona Porta Napoli per il centro, e Parco Cimini per la zona orinatale della città dove, così come accade a Bari al Parco 2 Giugno, si paga un euro per auto per l’intera giornata e lì c’è una navetta ti porta in centro a costi molto bassi, il conducente non paga e i passeggeri pagano trenta centesimi a tratta. In questo modo si snellirebbe il traffico e lo stress da parcheggio».

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