A Monopoli scoppia la polemica per la statua di una sirena, a detta di alcuni “troppo formosa”, posizionata in piazza Rita Levi Montalcini, nei pressi di un’area giochi per bambini. A difendere l’opera, realizzata dagli studenti dell’IISS Luigi Russo, è il dirigente scolastico Adolfo Marciano.
Cosa risponde alle polemiche social, relative alla ormai famosa statua della sirenetta?
«Come prima cosa, vorrei ringraziare tutti quelli che sui social o in altro modo stanno intervenendo sulla questione: è gratificante constatare come vengano seguite con partecipazione e interesse dai nostri concittadini le attività e le iniziative della scuola che dirigo. Mi auguro che si continui così anche in futuro».
Come si arrivati alla sua realizzazione?
«Tutto parte dalla nota convenzione dell’IISS Luigi Russo con il comune di Monopoli, sottoscritta nell’autunno dell’anno scorso, per cui siamo stati incaricati di realizzare opere monumentali per abbellire la città. Una di queste opere è il monumento ai Caduti sul lavoro che andremo a inaugurare il prossimo Primo Maggio. Abbiamo poi proposto al Comune di realizzare una statua della Sirenetta sulla base di un prototipo che gli studenti avevano approntato come esercitazione sul tema “Il Mare”. L’assessore ai Lavori pubblici Palmisano e i suoi tecnici l’hanno visionata e hanno dato l’ok. Sarò sempre grato al Comune perché ci ha dato la possibilità di realizzare il famoso compito di realtà. Ai miei studenti brillavano gli occhi mentre vedevano concretizzarsi il loro lavoro».
C’è un motivo alla base delle proporzioni definite “esagerate” della statua?
«Se volessi fare una battuta risponderei con una domanda: ma perché, quali sono le reali proporzioni del corpo di una sirenetta? Chi l’ha mai vista, una sirenetta? Più seriamente, dico che il corpo umano è stato interpretato dagli artisti nei millenni in proporzioni e modi diversi. Non voglio avventurarmi nella critica alle scelte estetiche dei miei studenti e dei loro insegnanti, però una riflessione la azzardo: il corpo di ciascuno di noi, non è perfetto, noi non siamo i modelli della pubblicità, le donne vere non sono quelle della pubblicità, nella realtà esistono, e sono la maggioranza, donne dalle forme generose e morbide come quelle della nostra Sirenetta, e allora perché non rappresentarle? Si immagini se avessimo scelto di rappresentare una donna magrissima, ai limiti dell’anoressia: quello sì che sarebbe stato uno schiaffo per molte». Entrambe le statue sono state realizzate dagli studenti del triennio del Liceo Artistico, indirizzo arti figurative, con i professori Donatello Grassi Marina Quaranta, entrambi artisti».