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La Puglia punto di riferimento dell’antitratta: migliaia di persone soccorse. E Piva realizza uno spot – VIDEO

Unità di strada e attività di identificazione, attività di sportello, accoglienza, formazione e inserimento lavorativo. Sono le azioni poste in atto dalla rete di associazioni e cooperative che aderiscono al progetto "La Puglia non tratta", nato per contrastare qualsiasi forma di sfruttamento umano e favorirne l'emersione. La rete e il progetto, giunto alla quinta edizione,…

Unità di strada e attività di identificazione, attività di sportello, accoglienza, formazione e inserimento lavorativo. Sono le azioni poste in atto dalla rete di associazioni e cooperative che aderiscono al progetto “La Puglia non tratta“, nato per contrastare qualsiasi forma di sfruttamento umano e favorirne l’emersione.

La rete e il progetto, giunto alla quinta edizione, sono diventati un punto di riferimento per tutte le persone in difficoltà e per gli enti deputati ad intervenire in soccorso di uomini e donne, persone transessuali e minorenni, che lasciano il loro Paese dietro la promessa di una vita diversa e che invece vengono reclutati da organizzazioni criminali transnazionali per diventare merci senza una destinazione consapevole.

I dati del progetto e lo spot antitratta realizzato dal regista Alessandro Piva sono stati presentati stamattina dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in una conferenza stampa a cui hanno partecipato la referente della Comunità Oasi2 San Francesco Luisa Gissi, il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi e dallo stesso Piva.

Dal 1° ottobre 2022 al 29 febbraio 2024 sono migliaia le persone contattate o accompagnate ai servizi socio-sanitari dai referenti dell’Associazione temporanea di scopo composta dalla comunità Oasi2 San Francesco, soggetto capofila, dalla cooperativa sociale Atuttotenda, dalla cooperativa sociale Caps Onlus, dall’Aps Giraffa, dalla cooperativa sociale Medtraining, dall’associazione Micaela Onlus e dall’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

Nel dettaglio sono state 2.646 le donne contattate, per la maggior parte provengono da Romania, Nigeria, Bulgaria, Colombia e Sud America. Per quanto riguarda gli uomini sono 1.823 quelli contattati per la gran parte provenienti da Nigeria, Marocco, Ghana, Niger e Mali. Le persone transessuali contattate sono 143.

Gli interventi hanno riguardato tutta la Puglia: da Borgo Mezzanone alle strade provinciali e statali della regione dal Gargano al Salento.

Negli sportelli (drop in) collocati in tutte e sei le province pugliesi, sono state incontrate 249 donne, 320 uomini e una persona transessuale.

Nelle nove comunità di accoglienza diffuse su tutto il territorio sono state 35 donne, 12 uomini, 7 nuclei monoparentali con minori a carico.

Le azioni portate avanti dalla Rete antitratta mirano anche all’inserimento socio-lavorativo delle persone vittime di tratta che hanno potuto usufruire di alcuni tirocini: 27 in tutto le persone coinvolte (16 donne e 11 uomini) che sono state avviate al confezionamento, al settore immobiliare, a quello florovivaistico e tessile, alla trasformazione di prodotti alimentari, all’edilizia, al commercio, al settore turistico e alla ristorazione.

I dati più difficili da reperire sono quelli “indoor” che riguardano i luoghi chiusi in cui vengono fatte prostituire le donne vittime di tratta: 3.028 donne sono state individuate attraverso il web; 8 gli uomini; 302 le persone transessuali individuate.

Strumento principale per favorire l’emersione del fenomeno della tratta è il Numero Verde Antitratta 800 290 290, attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24 gestito da operatori multiprofessionali capaci di interagire nelle principali lingue con le vittime.

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