La Puglia a Milano per ricordare le vittime innocenti di mafia, Barone: «Simbolo di una nazione che non vuole dimenticare»

«Oggi in piazza c’era tanta gente, tante emozioni, bandiere, giovani e adulti da ogni parte d’Italia per testimoniare un impegno civile che cresce di anno in anno». Così l’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone, al rientro da Milano dove questa mattina ha partecipato alla XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso pubblico.

Barone ha accompagnato una delegazione della Regione. Sono 4 i pullman gratuiti messi a disposizione da Libera Puglia grazie al contributo della Fondazione “Stefano Fumarulo” e della Regione.

La Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, aggiunge Barone, «non è una semplice ricorrenza, ma il simbolo di una nazione che non vuole dimenticare e vuole continuare a cercare giustizia».

Durante la manifestazione, racconta Barone, «sono stati letti tutti i nomi delle vittime innocenti di mafia, un elenco frutto del lavoro paziente dei volontari e delle proposte delle comunità, che hanno nel cuore queste persone e ne conservano gli insegnamenti. Sono magistrati e donne comuni, preti e beati, bambini e stranieri, uomini delle forze dell’ordine o impiegati, di un Paese che ha pagato e continua a pagare con la vita dei suoi cittadini, per una criminalità che trova ancora troppo spazio e favore intorno a sé, e che, come ha detto oggi Don Ciotti, si alimenta di un’indifferenza che continua ad imperare. Lo slogan della manifestazione “è possibile” – prosegue l’assessora al Welfare – deve farci riflettere sull’importanza che ognuno di noi ha nella lotta alla mafia: nessuno deve pensare che non lo riguardi. È possibile un nuovo inizio e un cambiamento culturale che ci porti a non girare più la testa dall’altra parte e sta a noi istituzioni far capire ai cittadini che non sono soli, far sentire alla gente perbene che c’è una rete di protezione, che lo Stato è più forte», conclude.

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