Una manifestazione davanti alla Prefettura di Bari per richiedere l’attuazione, nel minor tempo possibile, della legge di riforma della polizia locale. Gli agenti si sono riversati in piazza, sostenuti dai vari Sulpl (Sindacato unitario dei lavoratori della polizia locale) regionali.
Gli agenti si sentono abbandonati da anni e chiedono che vengano applicati alcuni punti della riforma: tra questi, spiccano il rientro nel contratto di diritto pubblico, la richiesta di tutele assicurative, infortunistiche e previdenziali identiche a quelle della polizia di stato, il no al blocco delle assunzioni nella polizia locale, la formazione professionale obbligatoria per gli agenti, la progressione di carriera all’interno delle fasce di appartenenza con contestuale istituzione del ruolo di sottufficiali, la tutela legale per eventi accaduti durante il servizio, il riconoscimento della categoria usurante/gravosa e gli strumenti di autotutela e di sicurezza.
Tanti gli striscioni di protesta che ieri campeggiavano nei pressi della Prefettura barese. Su alcuni di essi si poteva leggere: «Il Parlamento all’unanimità aveva previsto un ddl condiviso con la categoria e il Ministero dell’Interno lo ha stravolto» oppure «sempre e solo parole e promesse mai mantenute da 30 anni». Ma pare che il capoluogo pugliese sia stato scelto perché il primo cittadino barese è anche il presidente dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani). Infatti, su altri striscioni si potevano leggere frasi come «Non siamo contro il sindaco di Bari ma contro il presidente Anci» o, ancora, «L’Anci è tenuta a dare il necessario sostegno alla proposta elaborata, all’unanimità, dalla prima commissione e non adeguarsi a quanto invece presentato dal ministero degli Interni che vede la polizia locale e i sindaci succubi degli organismi centrali».
E il presidente dell’Anci Antonio Decaro non si è fatto attendere, incontrando i manifestanti. Come spiega in una diretta il segretario generale del Sulpl nazionale Mario Assirelli, il colloquio «porterà a una maggiore collaborazione tra polizia locale e Anci. La novità importante è che anche l’Anci non è d’accordo, e comunicherà la sua decisione al Parlamento, sulla riforma presentata dal ministero degli Interni. Abbiamo aperto un buon canale ma il percorso è ancora lungo. Non ci resta che aspettare le mosse del Parlamento nei prossimi giorni. Noi sicuramente rimaniamo qua a creare attenzione sulla polizia locale italiana e sui diritti di tutela di questi operatori che tutti i giorni vengono vessati e mai riconosciuti».