Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia, è l’unico dirigente di un’organizzazione agricola a essere giunto a Cerignola per toccare con mano la strage dei vigneti. «La peronospora ha distrutto quasi totalmente i raccolti su cui i viticoltori contavano dopo un anno di lavoro. La situazione è gravissima a Cerignola, nei Reali Siti e in più centri della provincia di Foggia. La Regione Puglia deve procedere con la delimitazione dei territori colpiti e con la proposta dello stato di calamità al Ministero dell’agricoltura», ha detto Sicolo nel corso di un incontro tra Istituzioni, organizzazioni di categoria e soprattutto agricoltori venerdì sera in sala consiliare a Cerignola.
Insieme al presidente regionale erano presenti all’incontro cerignolano Matteo Valentino, dirigente provinciale Cia, il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito, l’assessore alle attività produttive, Sergio Cialdella, Vito Merra e Angelo Miano, presidente di Cia Capitanata
I dirigenti agricoli hanno raccolto le istanze degli agricoltori: oltre allo stato di calamità, vengono chiesti contributi da erogare in tempi brevi alle imprese per sopperire alla mancata produzione, sostegni per i costi sostenuti con i trattamenti per tentare di salvare i raccolti, una moratoria su imposte, tassi, mutui e contributi previdenziali, l’estensione di tali benefici alle aziende di trasformazione, l’ampliamento dei danni da catastrofe ambientale e l’adeguamento delle risorse inerenti al Fondo AgriCat e, infine, deroghe alle aziende biologiche.
Richieste ritenute congrue perché «La diffusione della peronospora ha compromesso quasi totalmente i raccolti. I danni sono enormi per i viticoltori, che in questo modo hanno visto azzerare non solo il loro reddito, ma sono stati costretti anche a indebitarsi per i trattamenti con cui, invano, hanno tentato di salvare i raccolti».
C’è poi anche un altro aspetto da tenere in considerazione e che è emerso nel corso dell’incontro cerignolano: i livelli occupazionali nel settore agricolo e la redditività delle aziende vinicole.
Ovviamente, il disastro della peronospora si ripercuoterà sia sui braccianti che non avranno la possibilità di lavorare, sia sulle cantine con conseguenze anche sul mercato del vino. «Per questo motivo, d’accordo con il Comune di Cerignola, chiediamo decisioni tempestive», evidenzia Angelo Miano, presidente provinciale di Cia agricoltori.