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La pasticceria terapeutica: a San Vito dei Normanni un laboratorio per le donne vittime di violenza

A San Vito dei Normanni, i dolci come esperienza socio educativa, all’interno di “Virgola“, un neonato laboratorio terapeutico di pasticceria, che ha l’obiettivo di coinvolgere, formare e impiegare, giovani con disabilità e donne che sono state vittime di violenza. “Virgola” si inserisce all’interno della virtuosa esperienza di “XFood“, il primo ristorante sociale della Puglia che…

A San Vito dei Normanni, i dolci come esperienza socio educativa, all’interno di “Virgola“, un neonato laboratorio terapeutico di pasticceria, che ha l’obiettivo di coinvolgere, formare e impiegare, giovani con disabilità e donne che sono state vittime di violenza. “Virgola” si inserisce all’interno della virtuosa esperienza di “XFood“, il primo ristorante sociale della Puglia che è riuscito con grande successo, a fare rete sinergica, tra imprenditoria ed inclusione sociale. Alla guida di questo progetto, il maestro Nicola Di Lena, eletto nel 2021 pastry chef dell’anno da Identità Golose e in più occasioni, riconosciuto tra i migliori pastry chef d’Italia dal Gambero Rosso.

Di Lena, orgoglioso spiega che «i miei prodotti nascono con passione, oramai sono tanti anni che svolgo questo lavoro, finora in grandissime strutture fuori dalla Puglia. Ho scelto di tornare nella nostra regione, perché vorrei dare il mio contributo alla crescita del territorio».

Prosegue «La nostra pasticceria è terapeutica ed inclusiva e i prodotti vengono realizzare con prodotti del territorio» e spiega come sia «bellissimo collaborare con le aziende agricole locali, che si impegnano quotidianamente, per permettere che la materia prima sia di eccellenza» quindi «per me è un onore creare dei dolci con i loro prodotti». Sottolinea «Abbiamo una terra bellissima come la Puglia, che offre dei prodotti eccezionali, dalla mandorla, al grano, non ci manca nulla». E infine, parla di una novità «Abbiamo lanciato una zeppola a km zero, prodotta con le uova di galline allevate nei terreni che sono stati confiscati alla mafia locale».

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