Al termine di un laboratorio sui temi della parità di genere e sulle discriminazioni tra uomo e donna, in una quinta classe della scuola primaria dell’istituto Piccinni di Bari, le docenti con la supervisione della dirigente Antonella Accettura, hanno raccolto pensieri e disegni dei piccoli alunni.
Elene Otinashvili 5^A. «Io sono stata molto felice di parlare perché ho potuto dare voce a donne che nel passato non avevano il diritto di parlare e hanno lottato tanto per i loro diritti. Mi sono ricordata di Rosa Parks discriminata e anche condannata per aver rifiutato di cedere il posto su un autobus a un uomo bianco! Una ingiustizia ma lei poi è diventata famosa. Io ho detto anche che nessuno è minore, infatti si parla sempre di matematica come Pitagora, ma Ada Lovelace ha costruito il primo computer ed era una donna!».
Andrea de Ceglie 5^A. «È stato bello perché ho capito ancora di più quanto sia importante la parità di genere anche con l’uso di certe parole, per esempio “ministro” è di genere maschile, “ministra” è di genere femminile».
Dario Gomes 5^A. «La parità di genere è importante per me. Le donne possono fare tutti i lavori degli uomini, anzi secondo me li fanno meglio. Poi chi dice che le donne siano inferiori agli uomini sbaglia, perché siamo tutti uguali».
Luigi Colluccello 5^A. «Ho capito che tante donne hanno fatto grandi cose ma non sono state ricordate come gli uomini e questo è ingiusto e sbagliato. Per esempio per andare sulla Luna chi ha fatto i conteggi per l’Apollo? È stata una donna di colore Katherine Johnson e questa scienziata che ha sempre lavorato nell’ombra. Bisogna saperle bene le cose».
Giorgio Catinella 5^A. «Se l’uomo fa male ad una donna è “il colpevole”! Se la donna picchia l’uomo è la colpevole”. Quando mi è stato spiegato, mi tremavano le gambe, è stata una delle frasi più ammirevoli che io abbia mai sentito. Questa esperienza è stata bellissima perché ho capito cos’è la parità di genere».
Silvia Diretto 5^A. «Perché una donna non può fare il camionista o vestirsi da maschio? O perché deve essere presa in giro se si veste da “maschio”. C’è un detto antico che dice: “Donna zitta e lava”, e se per qualche volta fosse “Uomo zitto e lava?”: Come si sentirebbero gli uomini? Sicuramente non bene, per questo bisogna rispettarsi a vicenda, che tu sia maschio o femmina».
Nicola Fuzio 5^A. «Possiamo essere diversi fuori, cioè fisicamente, ma dentro siamo uguali! Non ci devono essere differenze. Io sono un bambino felice e mi sono espresso con tantissima enfasi in tutta la mia vita. Per me dare la propria opinione è bellissimo perché mi sono sentito libero! Così deve essere per tutti».
Daria Zambonin 5^B. «Si dicono tante belle parole, ma al mondo servono fatti e prove! Quello che si dice sparisce senza lasciar tracce. Per esempio il ministro che ha detto “Cambieremo le cose” non ha capito che con un minuto di silenzio a scuola non è cambiato niente perché tanto è morta. Bisogna cambiare qualcosa adesso! Dall’accaduto di Giulia i padri e i figli maschi dovrebbero capire l’importanza della parità. I padri soprattutto dovrebbero smettere di dare brutta educazione, semmai buon esempio trattando le donne con rispetto, altrimenti siamo tutti un branco di iene inferocite senza cuore e senza amore e sensibilità per gli altri».
Laura Miccolis 5^B. «Nel passato le donne erano ancora di più sottovalutate, mancavano diritti come il diritto al voto o a essere votate. Poi per fortuna i cittadini italiani andarono a votare per scegliere tra Monarchia e Repubblica Democratica e vinse la Repubblica. Oggi qualcosa è cambiato e le donne hanno più potere, per esempio Giorgia Meloni è diventata Presidente del Governo. Il mondo deve cambiare giro altrimenti si finirà male! Bisogna essere coraggiose e non farsi mettere i piedi in testa da nessuno!».
Francesca Casillo 5^B. «Secondo me la parità di genere si deve dimostrare. Noi in classe stiamo facendo tante attività a riguardo e la parità purtroppo non c’è in tutti i Paesi del mondo. Noi bambini che siamo il futuro dobbiamo far sì che si rispetti la parità di genere!».
Laura Tunno 5^B. «Per me la parità di genere è un diritto (di essere rispettato) ma è anche un dovere (rispettare). Il dottore se è maschio, ma se è donna è la dottora! Noi abbiamo detto che è giusto ma il suono è cacofonico, perché non lo abbiamo mai sentito. Diamo il giusto nome al lavoro delle donne».
Claudia Castellaneta 5^B. «Per me la parità di genere è una cosa importante, mica io che sono femmina sono più stupida di mio fratello o di qualunque altra persona! Capite cosa intendo? Noi siamo tutti uguali. Mica le donne sono incapaci rispetto agli uomini. Sono solo orribili discriminazioni. Io credo che dobbiamo impegnarci veramente per cambiare il mondo. Ho capito che gli adulti parlano ma non cambiano niente. Però almeno noi bambini che abbiamo l’anima buona, cambiamo!».
Alice Gallo 5^B. «Io penso che le donne non sono nate solo per lavare i piatti. A scuola abbiamo scoperto le conquiste di tante donne che sono riuscite a superare le discriminazioni del loro tempo, quando, per essere scienziata, non bastava avere una mente brillante, ma era necessario affrontare tanti ostacoli come il pregiudizio. Per esempio Marie Curie che ha scoperto la radioattività, Rosalind Franklin ha scoperto la fotografia del DNA ma fu presa in giro da due uomini e chiamata stupida, loro però si presero la fotografia e il merito di quella donna».
Carola Fortunato 5^B. «Ho capito che l’intelligenza è uguale tra uomini e donne solo che gli uomini hanno sempre fatto i prepotenti. Ho capito anche non esistono sport da maschi e sport da femmine. E la stessa cosa per i lavori».