La molitura delle olive “in mostra”: la galleria d’arte in un frantoio di Capitanata

Il Consorzio Daunia Verde ha bagnato nell’argento i suoi primi 25 anni di attività con un breve ciclo di incontri, che si chiuderà il prossimo 18 giugno presso il frantoio Clemente. Si tratta del consorzio che promuove il Dop Dauno dell’Evo, l’olio extravergine d’oliva Dauno. Per l’occasione DauniaVerde ha aperto il venticinquesimo, con un evento tenutosi in un uno dei frantoi più antichi e innovativi di Capitanata. Il frantoio Ortore, che ha sede a Carpino, città dell’olio.

Situato nell’area interna del Gargano, il frantoio Ortore è nato nel 1988 ed è gestito da Isabella, Leonarda e Michele, dopo la creazione del papà Luigi. «Con lui, e con i figli, il frantoio non è più solo un luogo dove si estrae l’olio dalle olive, ma anche un laboratorio di idee in cui trova spazio pure l’arte», come ha sottolineato l’oleologo Luigi Caricato, presente alla manifestazione.

Il consorzio

Il Consorzio ha in “pancia” ben 85 aziende «e certifica 2.500 quintali di olio Dop l’anno servendo le quattro sottoaree del Dop daunio: Gargano, Alto e Basso Tavoliere, Subappennino (Monti Dauni)», sottolinea Michele Clemente. A questo va aggiunto il grande valore nutritivo «soprattutto quando si parla di dieta mediterranea» come ha evidenziato Raffaele Cincione, endocrinologo ricercatore di Unifg. E a proposito di innovazione nella tradizione, l’Ortore è stata scelta come azienda tipo perché «abbiamo cambiato ben quattro impianti di molitura proprio per stare al passo con i tempi e per rispondere alle esigenze degli agricoltori locali», afferma Isabella Ortore.

«Nel tempo la molitura delle olive per conto terzi è stata sostituita quasi in toto dall’acquisto del prodotto che gli olivicoltori ci vendono tal quale e quindi l’attività di commercializzazione dell’olio prodotto dalla molitura delle olive acquistate ha registrato risultati considerevoli ed è diventata prevalente», evidenzia ancora Isabella Ortore che aggiunge «In questi anni la nostra performance aziendale ha raggiunto risultati molto soddisfacenti, grazie alla vocazione olivicola della nostra terra e all’esperienza antica degli agricoltori di Carpino, impegnati ad ottenere un prodotto di ottime varietà e qualità, mix perfetto per un risultato straordinario: l’olio di Carpino, uno tra i migliori in commercio».

L’impegno degli Ortore

L’attività della famiglia Ortore è stata più volte decorata e segnalata a livello nazionale. «È una bella sinergia che abbiamo creato tra olivicoltori e noi frantoiani; possiamo dirlo con orgoglio, siamo una bella squadra che si muove e lavora con un unico obiettivo quello di fare un prodotto eccellente e noi ci siamo dati questa importante missione di continuare a fare un olio sempre migliore con l’impegno di tutti gli attori coinvolti, perché da frantoiani siamo convinti che se riusciamo sempre a fare un ottimo prodotto tutti siamo i protagonisti responsabili di questa filiera ognuno per la propria parte», sottolinea ancora Isabella Ortore che poi conclude «nel 2021 sono stati ristrutturati tutti gli spazi ed è nata la nuova idea di rendere protagonista l’olio extra vergine d’oliva, come un’opera d’arte naturale che come l’arte, nell’accezione più comune del termine, riesce a far percepire odori, riconoscere sapori, a distinguere ed identificare i profumi, a regalarci emozioni. Ed è proprio con questo presupposto che è nato il connubio tra arte e olio con uno spazio artistico all’interno della azienda».

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