Si è conclusa la quinta edizione di “Vëllazëria”, che nella lingua arbëreshë (delle comunità italiane di origine albanese) significa “Fratellanza”.
Nelle piazze e per le strade di Casalvecchio di Puglia, una delle più antiche comunità arbëreshë, sono arrivati gruppi di “albanesi-d’Italia” da Calabria, Basilicata, Molise, da tutta la provincia di Foggia e da tante città italiane.
Al taglio del nastro che ha dato il via alle manifestazioni era presente, Andi Seferi, vicesindaco di Tirana, accanto al sindaco di Casalvecchio, Noè Andreano, e al presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta. Presenti, inoltre, Giuseppe Rubino, dirigente della Regione Puglia; Pasquale De Vita, presidente del Gal Meridaunia; la sindaca di Ururi Laura Greco e il suo vice, Emiliano Plescia; il vicesindaco di Chieuti, Michele Di Lucia; il sindaco di Greci, Nicola Luigi Norcia, la vicesindaca di San Martino di Finita, Illary Francesca Licursi.
«Qui ci sentiamo a casa», ha dichiarato Andi Seferi. Il vicesindaco della capitale albanese, assieme al Comune di Casalvecchio di Puglia, sta lavorando a un gemellaggio tra il borgo pugliese e Tirana, un patto d’amicizia che avvierà una serie di progetti anche in tema di sviluppo e cooperazione internazionale. Il legame tra Casalvecchio di Puglia e l’Albania risale alla fondazione del paese. Tra il XV e il XVI secolo, il borgo fu popolato da un gruppo di profughi albanesi che, per sfuggire all’invasione dei Balcani da parte dei turchi, si riversarono nel territorio daunio dopo che Giorgio Castriota Skanderbeg aveva attraversato l’Adriatico per combattere al fianco di Ferdinando I d’Aragona contro Giovanni D’Angiò.