La Fiera sfida la crisi. Ambrosi: «Il caro-energia non ci spaventa»

Il caro-energia non spaventa la Fiera del Levante. È Alessandro Ambrosi, presidente di Nuova Fiera del Levante, a lanciare la carica: «Non ci fa paura niente e la questione energetica – aggiunge – non provocherà nessuna ripercussione sulla Campionaria. Non possiamo far altro che pagare, come stanno facendo tutti gli altri in questo momento, dalle famiglie agli enti pubblici e agli imprenditori. Stringiamo la cinghia e vediamo sin quando riusciamo a pagare queste bollette stratosferiche».

Adotterete specifiche misure per fronteggiare il caro-bollette?

«Non attueremo alcuna tecnica di risparmio energetico o contenimento dei consumi, anche perché l’orario serale è quello più importante per le vendite e per gli eventi. Di sicuro arriveranno anche per noi i problemi, ma speriamo che quando questo succederà il problema sia già stato risolto».

E per quanto riguarda gli operatori?

«L’imprenditore si deve salvare e noi ancora ci possiamo permettere di aiutarlo. Stiamo facendo di tutto per sostenere gli espositori con prezzi bassi, sconti e agevolazioni. Da parte nostra c’è la massima flessibilità possibile e immaginabile, proprio perché capiamo che il momento è complicato e molto difficile per tutti. Solo uniti si può provare a cercare la ripartenza e sopravvivere in attesa di tempi migliori».

Quali sono le novità di quest’anno?

«Quattro filoni che, insieme a quelli tradizionali come la Galleria delle nazioni, saranno le basi della Fiera del futuro: l’agroalimentare, l’innovazione (e le tecniche innovative che le nuove piccole aziende stanno sperimentando per rimanere sul mercato e creare nuovi prodotti), l’artigianato legato al design e, infine, un filone dedicato al rapporto con tutti i paesi del Mediterraneo. Ci saranno tantissimi eventi, uno più bello dell’altro».

Saranno fruibili gli spazi che erano destinati all’area Covid?

«Assolutamente no, perché sono ancora destinati a quella funzione».

I visitatori potranno ammirare la fontana monumentale?

«Potranno sicuramente vederla, ma non sappiamo se sarà in funzione perché è in manutenzione, come altre zone del quartiere fieristico. Lo stesso vale per l’impalcatura che si vede dal lungomare, sul lato monumentale, che non dovrebbe essere smantellata. Tutto questo, però, è di competenza dell’Ente Fiera».

A proposito di manutenzione, in Fiera ci sono ancora diverse aree in preda al degrado e all’incuria.

«Noi ci occupiamo della concessione e non della gestione. L’ente che gestisce sta cercando soldi perché l’obiettivo è ristrutturare tutto il quartiere. Ci vuole tempo».

È la prima volta che la Fiera non si tiene a settembre…

«È stata una scelta obbligata a causa della concomitanza con le elezioni politiche. Non potevamo sovrapporre due eventi di tale importanza».

Che Fiera vi aspettate?

«Una Fiera in cui si inizi davvero a ripartire insieme all’economia, ma anche una Fiera nella quale i baresi si possano divertire e passino una giornata spensierata, guardando cose nuove e rivedendo quelle a cui sono affezionati, ritrovando magari un sorriso perso da tempo».

La Campionaria torna dopo un anno di stop a causa dell’emergenza pandemica. Come pensate di “riempirla” nel post-Covid?

«Non credo che la paura possa influenzare la Fiera, anche perché la gente cammina per strada tranquilla e la pandemia, seppur lentamente, ci sta lasciando. Le persone stanno ricominciando a vivere. Ci aspettiamo che la stessa cosa facciano con la loro affezionata Fiera del Levante».

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