“La dolce vita” è in Puglia, tra caldo e ombrelloni luglio si prospetta un mese pieno di eventi: musica, cultura e tradizioni

“E la chiamano estate, / questa estate, / senza te” cantava Bruno Martino, la fortunata canzone scritta da Franco Califano. Intanto Jimmy Fontana lanciava “Il Mondo”, Pino Donaggio intonava “Io che non vivo (senza te)” e Rita Pavone faceva furore con “Viva la pappa col pomodoro”. Era il 1965. Le bionde impazzavano sulle copertine di 45 giri, le polaroid scattavano foto patinate di giallo, i ghiaccioli costavano 100 lire e le spiagge più gettonate erano quelle del litorale romagnolo.

Altri tempi, altra storia. Oggi il turista è qui, in Puglia. Bari assediata, Monopoli è una bolgia, Polignano non ne parliamo. È più facile vincere un 5+jolly al SuperEnalotto che trovare un mezzo metro quadro libero, vista mare. B&b, hotel, ostelli: non importa la fascia di prezzo di riferimento, per tutte le tasche, per tutte le età, la vacanza nella nostra regione tira un sacco. E non è poi così difficile immaginare perché.

Tutti accontentati

Apppassionati di food, pornfood, vino, natura, musica, teatro, ricchi premi e cottilon, la nostra regione ha la proposta che accontenta i più. Masserie che sono pennellate bianche nel verde della Valle d’Itria e soddisfano i palati più ricercati con eleganti cene tra stelle e frutteti, grandi nomi del panorama artistico, il Locus Festival che parla la lingua dei giovani con Colapesce Dimartino, dei più esigenti con Capossela, dei social lovers con Serena Brancale. Ce n’è davvero per tutti. E non si dica che la Puglia sia solo focaccia e panzerotti, che non si cada nella stucchevole retorica di taralli ed orecchiette. Non nell’estate della Pfm a Trani, di Elio e le Storie Teste a Taranto. Di Francesco De Gregori a Molfetta. In questi giorni di temperature che sfiorano i 40 gradi, nelle mattine di ciabatte ed ombrelloni, di anguria ghiacciata e fioroni, sembrerebbe più estate di sempre se solo si provasse a pensare che ritorna Max Pezzali, il 13 luglio, allo stadio San Nicola. No, non è il 1965. Ma il profumo d’estate anni ’90, quello lo si sente eccome.

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