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La dieta mediterranea diventa “spaziale”: pasta italiana con olio pugliese per gli astronauti

È un olio "spaziale" quello prodotto in Puglia. Per oltre sei mesi l’extravergine pugliese è stato testato in orbita dove la gravità e i raggi cosmici non hanno avuto effetti sulla sua qualità. Lo rileva Coldiretti in riferimento al progetto "Italian Space Food" che porterà la pasta italiana nello spazio per la prima volta sulla…

È un olio “spaziale” quello prodotto in Puglia. Per oltre sei mesi l’extravergine pugliese è stato testato in orbita dove la gravità e i raggi cosmici non hanno avuto effetti sulla sua qualità.

Lo rileva Coldiretti in riferimento al progetto “Italian Space Food” che porterà la pasta italiana nello spazio per la prima volta sulla tavola degli astronauti della Iss con la missione Axiom 3 in partenza il 10 gennaio dalla Florida.

A luglio scorso, ricorda la Coldiretti, una selezione di oli extravergini di oliva italiani, tra cui quelli pugliesi, ha lasciato la Terra per raggiungere la Stazione spaziale internazionale, grazie all’opportunità offerta dall’Agenzia spaziale italiana.

I quattro oli extravergini spaziali selezionati sono prodotti italiani di altissima qualità e ottenuti ciascuno da una singola tipologia di olive, come la Coratina e la Carolea, in rappresentanza delle 533 varietà che rendono unico il nostro Paese.

«Un importante passo in avanti per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco dopo che – sottolinea la Coldiretti – anche l’olio extravergine di oliva potrebbe entrare stabilmente nella dieta degli astronauti grazie al fatto che le sue caratteristiche nutrizionali e salutistiche di pregio sono rimaste inalterate secondo la sperimentazione sui campioni rientrati sulla Terra dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) all’inizio dell’anno, insieme all’astronauta Esa Samantha Cristoforetti, nell’ambito di un progetto inserito nel quadro dell’accordo tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e il Crea, in collaborazione con Coldiretti e Unaprol».

Con il progetto “Evoo in Space: Extra-virgin olive oil in Space (Evoos)” sono stati analizzati gli effetti della permanenza nello spazio sulle caratteristiche chimico-fisiche, sensoriali e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva, nonché le sue eventuali ricadute applicative sul nostro pianeta, presso la sede di Rende del Centro di ricerca olivicoltura, frutticoltura ed agrumicoltura del Crea.

Dai dati preliminari ottenuti, è emerso infatti come lo speciale confezionamento in sacchetto protettivo sottovuoto, testato e correntemente permesso nelle missioni a bordo dell’Iss, impermeabile all’ossigeno e mantenuto sottovuoto, abbia consentito la conservazione dell’olio extravergine di oliva almeno per i primi 6 mesi all’interno dell’Iss, assicurando un prodotto made in Italy di qualità, ancora ricco di biofenoli e tocoferoli.

«Dallo spazio alla terra, la cucina all’italiana – conclude Coldiretti – è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore della ristorazione che raggiunge i 205 miliardi di euro e registra i maggiori livelli di penetrazione negli Usa, con il 33% del totale dei ristoranti, e in Brasile (28%), ma ottimi risultati si raggiungono anche in Francia (22%), Spagna (24%), India (24%), Germania (16%), Cina (14%), Corea del Sud (12%) e Regno Unito (11%)», conclude la Coldiretti basandosi su dati del Foodservice Market Monitor 2022 di Deloitte.

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