Anche in Puglia il prezzo del panettone artigianale è stato travolto dalla spirale di rincari di energia e materie prime. Sono confermate, infatti, le previsioni di ottobre: il dolce natalizio per eccellenza quest’anno ha subito un aumento di circa il 20%.
Giovanni Di Serio vice, Presidente Nazionale Assipan Confcommercio e Presidente Assipan per Bari e Bat, spiega che già qualche mese fa, in fase di pianificazione della produzione artigianale pasticcieri, lievitisti e fornai sono stati davvero in seria difficoltà e fortemente tentati dall’idea di rimandare la produzione di pandoro e panettone al prossimo anno. «Far quadrare i conti non è stato facile – sottolinea-. Quotidianamente lavoriamo con prodotti che hanno subito aumenti pazzeschi. Parlando dei soli rincari annui di ottobre 2022 abbiamo avuto il burro al +42%, le uova +19%, a questo si aggiunge il tema dell’energia e le difficoltà nel recuperare materiale per il confezionamento. Il compromesso lo si è trovato pensando di ridurre le quantità. La decisione è stata presa anche in prospettiva di una richiesta minore di un prodotto da considerare, almeno per quest’anno, di nicchia”.
A scoraggiare la produzione ci si mette anche il mondo del confezionamento, la piccola distribuzione così come la grande ha dovuto fare i conti con le difficoltà del mercato per recuperare carta e cartone per “patinati packaging” distintivi di una produzione esclusiva.
Quindi non solo ridurre le quantità ma anche eliminare la confezione, che oggi può incidere fino a 4-5 euro sul prezzo finale. Per provare dare vigore al mercato «alcuni panifici hanno avviato la pratica della porzione- spiega Di Serio- oltre al prodotto da 500 grammi o da 1 chilo mettono in vendita un quarto di panettone proprio per spingere le vendite e dare la possibilità di assaggiare le differenti tipologie. Siamo consapevoli che non sono beni di prima necessità, nell’ottica di un contenimento delle spese sono i primi ad essere depennati dalla lista della spesa. Per questo motivo abbiamo pensato, per non penalizzare la qualità del prodotto e mantenere la scelta delle farciture che ci differenziano dalla produzione industriale, di agire sulla quantità di prodotto disponibile alla vendita e dare la possibilità di scegliere tra confezione in cartone e classico sacchetto».
Poi c’è tutto il capitolo che riguarda il ritorno alle origini, un nuovo inizio per i dolci che fanno parte della tradizione pugliese. Meno ingredienti ad esempio per le cartellate, farina e vino, e meno lavorazioni per i biscotti glassi, si fa di tutto per spingere le vendite, diminuire l’esposizione economica e trattenere il consumatore.