Al grido di “Siamo tutti Mahsa” la comunità iraniana di Puglia è tornata a riunirsi ieri a Bari per manifestare solidarietà ai connazionali che stanno lottando in Iran contro il regime e per lanciare un appello al governo.
«Chiediamo che i governi esteri prevedano sanzioni più severe contro l’Iran», afferma Sanaz Sohani, mediatrice culturale: «Chiediamo l’espulsione dell’ambasciatore iraniano in Italia, che sia chiusa qualsiasi relazione politico-economica con l’Iran e che il governo italiano faccia sentire la propria vicinanza al popolo iraniano».
Alla manifestazione sono invitate tutte le organizzazioni umanitarie, la società civile, i lavoratori, i partiti politici, i sindacati e gli studenti. La comunità iraniana ha ricordato che il 16 novembre dell’anno in corso ricorreva il terzo anniversario della rivolta popolare in Iran. E l’attuale movimento di protesta che si è riacceso subito dopo l’uccisione della giovane Mahsa Amini per mano della Polizia Morale ha indetto in questi giorni uno sciopero generale al quale c’è stata una partecipazione paragonabile a quella delle grandi manifestazioni del 1979 per la caduta del regime.
Un segnale di speranza ma anche paura che il regime, delegittimato dalla stragrande maggioranza degli iraniani, ripeta il massacro di tre anni fa quando furono uccise più di 1500 persone.
Dalla morte di Mahsa Amini, nell’arco dei due mesi di proteste, sono morte più di 350 persone delle quali 43 erano minorenni.
