«Spiritualità, fede, tradizione e orgoglio di appartenenza innervano questa giornata in onore della Madonna del Sacro Monte di Viggiano. Un evento che travalica i confini religiosi e che contribuisce ad accrescere il senso di comunità». A sottolinearlo è il presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito Bardi, che ieri ha partecipato alla storica processione in onore della Madonna. Un culto forse tra i più sentiti in Basilicata.
Le celebrazioni
Migliaia sono i pellegrini che ogni anno, la prima domenica di settembre, da ogni angolo della regione raggiungono il comune lucano per venerare la Patrona. Con una processione, partita all’alba di ieri, la statua della Madonna dal Sacro Monte alla Chieda Madre di Viggiano. Dopodiché i presenti si sono riuniti per la celebrazione della Santa Messa presieduta, per la prima volta, da Monsignor Carbonaro. Cerimonia a cui hanno preso parte anche i diversi rappresentanti della Regione e del Consiglio regionale. È stato proprio nel corso della messa che il Monsignore ha annunciato un appuntamento esclusivo: la visita della Madonna di Viggiano a Potenza, in programma dal 28 dicembre al sei gennaio 2025, in occasione dell’apertura del Giubileo.
L’intervento di Bardi
«Manifestazioni come questa – commenta il presidente della Giunta regionale – offrono l’opportunità di rinvigorire i legami sociali all’insegna dell’identità collettiva e diventano un ponte intergenerazionale grazie al quale i più giovani possono conoscere e apprezzare le proprie radici culturali. Naturalmente alla base di tutto – evidenzia il presidente – c’è un profondo significato spirituale e devozionale, con un legame sempre più forte tra la Basilicata e la sua Patrona, a cui si chiede di non far mancare mai la sua protezione e di illuminare il cammino di cittadini e istituzioni, chiamati a condividere l’orizzonte del bene comune».
La tradizione
Il simulacro della Madonna nera, in stile bizantino e rivestito d’oro, è custodito all’interno del santuario del Sacro Monte di Viggiano. La tradizionale processione prevede lo spostamento della statua della Madonna, trasportata sulle spalle di dodici fedeli. A maggio la prima processione parte dal paese per raggiungere il santuario, che ospiterà il simulacro per quattro mesi. A settembre, al contrario, il percorso è inverso: la Madonna viene riportata in paese. La differenza, però, è che la traslazione di maggio è preceduta da una veglia che dura tutta la notte, fino all’inizio del pellegrinaggio verso il Sacro Monte, alle 6 del mattino. Lungo il percorso, inoltre, sono installate delle strutture su cui poggiare la teca e permettere ai portantini di riposare. Arrivati all’ultimo tratto di strada, c’è il rituale dei fuochi d’artificio per omaggiare la Santa Patrona.