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Jova beach party a Barletta, gli ambientalisti: «Si cambi spiaggia»

Manca sempre meno al Jova Beach Party, l’evento musicale in programma il 30 e 31 luglio sul lungomare Pietro Mennea di Barletta. Nonostante l’attesa e la gioia dei fan del noto cantautore, non mancano le preoccupazioni di alcune associazioni ambientaliste di Barletta (Legambiente, Enpa, Italia Nostra, Società Italiana di Geologia Ambientale Aps e Wolakota Associazione…

Manca sempre meno al Jova Beach Party, l’evento musicale in programma il 30 e 31 luglio sul lungomare Pietro Mennea di Barletta.

Nonostante l’attesa e la gioia dei fan del noto cantautore, non mancano le preoccupazioni di alcune associazioni ambientaliste di Barletta (Legambiente, Enpa, Italia Nostra, Società Italiana di Geologia Ambientale Aps e Wolakota Associazione Culturale) sui rischi per le dune costiere che costituiscono ambienti dinamici, vitali e di estremo valore ecologico. Sono state infatti proposte due aree alternative: la prima presso la zona porto della litoranea di Ponente e la seconda presso la litoranea di Levante, sulla spiaggia libera adiacente al molo.

Il sistema geomorfologico della spiaggia del litorale di Ponente è stato negli anni spesso stravolto dalle sistemazioni meccanizzate. Oggi però, grazie ai notevoli sforzi della natura e delle associazioni cittadine di Legambiente ed Enpa per la tutela delle aree di frequentazione e riproduzione della specie Fratino, la spiaggia in questione sta acquisendo il suo aspetto naturale con varie specie erbacee e forme dunari.

«Un evento musicale di tale portata comporta una movimentazione di sabbia attraverso le ruspe per spianarla, provocando un grande danno ambientale. Il rammarico deriva dal fatto che tutti i nostri sforzi sono stati vanificati, nonostante siamo in un’era in cui si parla tanto di tutela e salvaguardia ambientale», afferma l’avvocato Massimiliano Vaccariello, consulente Enpa Barletta.

Infatti proprio lungo la spiaggia individuata per lo svolgimento del concerto, sono in atto processi di ricolonizzazione di specie vegetali alofite che stanno favorendo il ripristino delle dune che ne conseguono in termini di biodiversità vegetale e animale, nonché di contrasto all’erosione costiera e agli effetti dei cambiamenti climatici e l’eliminazione della vegetazione riduce l’azione di intrappolamento della sabbia determinando il trasferimento della sabbia nel territorio retrodunale che, uscendo dal sistema dunale, costituisce un fattore di perdita definitiva del sistema spiaggia/duna. «Con le altre associazioni abbiamo evidenziato la possibilità di spostare il concerto in aree che hanno già un impatto antropico e dove i danni ambientali non sarebbero sicuramente della stessa portata. Il Jova Beach Party è un bellissimo evento ma farlo in quell’area è sbagliato. Posso capire il fascino della spiaggia però ci sono degli equilibri da rispettare», spiega l’avvocato Vaccariello.

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