La Puglia è sempre più una meta ambita dal turismo internazionale, e non solo per le sue bellezze naturali e storiche. A confermarlo è Jacopo Etro, stilista e primogenito della celebre famiglia, che, in un’intervista al New York Times sulla villa di un nobile italiano riportata al suo antico splendore, ha dipinto un affresco positivo e inclusivo della regione.
“Una mecca gay”
Etro, che trascorre le sue estati in una storica dimora a Matino, ha sottolineato come la Puglia sia diventata una vera e propria “mecca gay“, grazie ad un clima di accoglienza e ad una comunità LGBTQ+ sempre più visibile e attiva. «I prezzi non sono così cari e le spiagge sono belle», ha spiegato lo stilista, sottolineando anche la bellezza della natura e la tranquillità dei piccoli borghi.
Ma cosa rende la Puglia così attrattiva per la comunità LGBTQ+? Secondo Etro, il merito è da attribuire a diversi fattori: un passato governativo di centrosinistra che ha promosso politiche inclusive, la presenza di una comunità locale aperta e accogliente e, in modo più originale, una sorta di “eredità greca” che permea la cultura pugliese.
«Qui ci sono molte persone bisessuali – ha affermato Etro -, si sposano e poi vanno da una parte e dall’altra». Un’affermazione che, seppur provocatoria, sottolinea la fluidità dei rapporti e l’apertura mentale che caratterizzano la regione.
Matino, il borgo scelto da Etro per la sua residenza estiva, è solo uno dei tanti esempi di come la Puglia stia diventando una destinazione sempre più popolare tra le persone LGBTQ+. La sua storia, la sua architettura e la sua “vita lenta” la rendono una meta ideale per chi cerca relax e privacy.