In Puglia veglie di preghiera contro l’omotransbifobia. La diocesi di Bari-Bitonto si dissocia: «Divisive»

«Si prende atto dell’incontro di preghiera previsto oggi, 14 maggio, alle ore 20.00 e ospitato presso la parrocchia di San Sabino in Bari. Si tiene a precisare che l’iniziativa non è organizzata dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto».

Così la Curia arcivescovile dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, sulla propria pagina Facebook, si esprime a proposito dell’iniziativa prevista questa sera e organizzata da Zaccheo Puglia, Agedo, Arcigay e dal progetto Transizioni in due chiese della regione, una appunto quella di San Sabino nel capoluogo pugliese, della quale è parroco don Angelo Cassano, sacerdote di frontiera sempre impegnato sui temi della pace, del sociale e dell’inclusione, e a Lecce nella parrocchia di San Giovanni.

Il momento di raccoglimento ha per tema “La Puglia prega per le vittime di OmoBiTransAFobia: preghiere e riflessioni”. Per dire basta alle discriminazioni e alla violenza.

«Se da una parte si auspica una sempre maggiore inclusività contro ogni forma di discriminazione tra le persone – aggiunge la nota della arcidiocesi – dall’altra non ci si riconosce in un linguaggio mutuato dalle logiche di rivendicazione dei diritti civili, né nella teoria gender già definita da Papa Francesco “colonizzazione ideologica”. La comunità ecclesiale sempre valorizza e sostiene il desiderio della preghiera condivisa che, anche nei suoi linguaggi e in ogni occasione, deve alimentare – conclude la curia – la comunione e non prestarsi a interpretazioni divisive».

Sull’argomento interviene anche la Diocesi di Lecce facendo presente, in una nota, che «la veglia sarà un momento di preghiera contro ogni forma di discriminazione. Non corrisponde invece al sentire della comunità cristiana l’uso di un linguaggio che attinga ad elementi presenti nella teoria del gender o a battaglie ideologiche».

La Chiesa di Lecce, si legge nella nota, «sostiene il massimo rispetto e accoglienza nei riguardi di ogni persona, poiché tutti siamo figli dell’unico Padre e abbiamo titolo ad essere parte viva della comunità cristiana. Il parroco di San Giovanni Battista è pienamente in linea con le presenti indicazioni, affinché il momento di preghiera sia fonte di comunione».

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