In Puglia la violenza si combatte a scuola. Capone: «Fermiamo la strage»

«Davanti a tanta violenza non c’è più tempo da perdere. È una vera e propria strage». Così la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, dopo la morte di Giulia Cecchettin di soli 22 anni, 105esima donna uccisa in Italia dall’inizio dell’anno.

Capone sottolinea che «è necessario intervenire subito con azioni concrete e non fermarsi alla retorica delle dichiarazioni. Servono iniziative che intervengano per sovvertire la cultura patriarcale che ha ancora radici profonde nella nostra società. E non c’è distinzione di fascia sociale né di età visto che tra le vittime e i carnefici ci sono giovani donne e giovani uomini, di qualsiasi provenienza».

La Regione Puglia, in questo senso, intende fare la sua parte. «È già pronta – afferma Capone – una proposta di legge a firma dei consiglieri del Pd, dove l’intero articolo 3 è dedicato alla formazione nelle scuole con l’impegno della Regione a stipulare accordi con l’Ufficio scolastico regionale finalizzati alla realizzazione di percorsi con gli studenti, ma anche con i docenti, con i genitori e con il personale scolastico» con l’obiettivo di promuovere il rispetto della persona, la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni di ogni tipo.

«Serve prevenire abbattendo la rete di stereotipi che sono il frutto di una cultura ancora diffusa nelle famiglie, negli ambienti della formazione e nel mondo del lavoro, che vede la dominazione della figura maschile», sottolinea la presidente del Consiglio regionale pugliese che parla di «una realtà ancora ingabbiata in categorie dove il “rosa” è per le femminucce e il “blu” per i maschietti, con tutto il corredo di false idee costruite su un’articolazione di presunte forza e debolezza rigidamente inquadrate in ruoli familiari sociali ed economici che portano gli uomini al potere e le donne un passo dietro».

Capone ricorda che negli ultimi decenni, «grazie anche ai movimenti e alle associazioni femministe», le donne «hanno fatto grandi passi avanti nella conquista dei diritti e delle libertà, ma questo percorso non è ancora maturato tra gli uomini». Per questo «serve intervenire già dall’infanzia, seminando valori che educhino alla parità e all’uguaglianza. Questi devono diventare concetti “scontati” e intrinsechi nella natura di ciascuno. In questo percorso – ne è sicura Capone – la migliore alleata è la scuola. È da qui che dobbiamo partire per insegnare il rispetto e l’essenza vera dell’amore, che non è possesso. Dobbiamo parlare con i nostri ragazzi e ascoltarli».

La proposta di legge del Consiglio regionale pugliese è già iscritta all’ordine del giorno tra i punti da esaminare nelle prossime sedute. «Chiederò ai colleghi di accelerare la discussione, diventata improrogabile», conclude Capone con l’appello «ai gruppi di maggioranza e opposizione per approvare in tempi brevissimi il provvedimento. È il tempo della responsabilità e non ci possono essere divisioni».

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