Ammonta a 14 milioni di euro il finanziamento dell’Avviso pubblico “Smart-In Siti archeologici”, approvato con delibera di Giunta regionale, per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza di aree e parchi archeologici nella disponibilità di Enti locali.
Si tratta di fondi provenienti dal Fesr che prevedono la messa in sicurezza e il recupero, interventi per l’accessibilità e la fruizione del patrimonio archeologico presente nelle medesime aree, per garantire continuità alle attività di ricerca archeologica e finalizzandone gli esiti alla valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico venuto alla luce con la realizzazione di veri e propri Laboratori di fruizione e Archeofficine.
Gli Enti che sono proprietari o hanno la disponibilità di siti o reperti archeologici e beni di rilevante interesse culturale potranno presentare progetti che prevedono investimenti minimi di 300mila euro e non superiore al milione di euro e, soprattutto, gli interventi previsti devono essere dimensionati in modo tale da rendere il progetto interamente fattibile. I cantieri dovranno essere attivati entro il 31 ottobre prossimo e le azioni realizzabili entro un anno. Saranno ammissibili anche progetti già avviati alla data di presentazione della candidatura e per i quali le ricerche archeologiche ovvero i lavori di allestimento per la fruizione del patrimonio archeologico sono ancora in corso.
«Non conoscevamo altro modo per festeggiare in Puglia le Giornate Europee dell’Archeologia – dice il direttore del dipartimento Cultura e Turismo della Regione, Aldo Patruno – che si celebrano in tutta Europa e in Italia tra il 16 e il 18 giugno, che mettere a terra per l’intero territorio pugliese una opportunità così significativa di valorizzazione del patrimonio archeologico, e concepita in termini innovativi nelle finalità ed efficienti nelle procedure».
Le candidature progettuali potranno essere presentate dai Comuni a partire dal 25 giugno (decimo giorno successivo alla pubblicazione dell’Avviso sul Burp) e fino al 4 agosto 2023 con il supporto di un formulario e di uno schema di domanda già allegati allo stesso Avviso, e la Sezione Tutela e Valorizzazione dei Patrimoni Culturali in seno al Dipartimento Cultura e Turismo fa già sapere che le attività di istruttoria e di valutazione cominceranno parallelamente all’arrivo delle prime domande per assicurare tempi celeri di riscontro agli Enti locali e la maggiore efficienza possibile nell’utilizzo dei fondi Fesr e nei relativi tempi di spesa.