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In Basilicata ospedali al collasso, poco personale e liste d’attesa infinite per i pazienti

di Maria chiara Valecce Liste d’attesa infinite, aggressioni ai medici sempre più frequenti e infermieri stremati. L’assistenza sanitaria al Sud è pessima, la Basilicata si piazza tra le regioni con maggiore criticità. La denuncia arriva dal sindacato Nursing Up che ricorda che dal 2012 ad oggi sul territorio italiano sono stati chiusi 115 pronto soccorso.…
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di Maria chiara Valecce

Liste d’attesa infinite, aggressioni ai medici sempre più frequenti e infermieri stremati. L’assistenza sanitaria al Sud è pessima, la Basilicata si piazza tra le regioni con maggiore criticità. La denuncia arriva dal sindacato Nursing Up che ricorda che dal 2012 ad oggi sul territorio italiano sono stati chiusi 115 pronto soccorso. Il Presidente Antonio De Palma ha dichiarato: “Il rendiconto 2024 della Corte dei Conti fotografa una sanità in frantumi, nessuno osi nascondere la verità dei fatti: i livelli essenziali di assistenza non garantiti al Sud, personale in fuga, Regioni un tempo virtuose oggi piegate da costi e inefficienze”.

Il problema

Se chiudono sempre più ospedali però a pagarne il prezzo sono i pochi che rimangono a disposizione dei cittadini. In particolare in Campania ci sono liste d’attesa con tempi biblici, si è perennemente sottorganico e i pochi professionisti che restano si sovraccaricano di lavoro rischiando il burnout. In più medici e infermieri subiscono aggressioni molto più frequentemente da parte dei cittadini che sono stanchi di aspettare e non essere ascoltati. Nursing ricorda che “la sanità italiana è in crisi sistemica e chi lavora negli ospedali è lasciato solo”.

La situazione

Solo 13 regioni superano la sufficienza nei livelli essenziali di assistenza, mentre Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia e Basilicata vivono gravi criticità. C’è una fortissima carenza di personale, soprattutto fra gli infermieri. “Contratti rinnovati e indennità non bastano più a trattenere chi abbandona questa professione. Senza un piano di assunzioni, salta la riforma territoriale del PNRR” ha avvertito De Palma. Addirittura nel 2024, La Liguria che era il fiore all’occhiello per la sanità, ha perso 211 dipendenti, con la mobilità passiva aumentata del 7 %. Inoltre, chi resta è costretto a lavorare molto più di prima, con il rischio di vivere gravi problemi di salute. È stato evidenziato infatti che quasi il 70% degli infermieri sono affetti da malattie causate dal lavoro e quasi il 60% presenta patologie muscoloscheletriche.

L’età

Oltre tutto questo, bisogna ricordare che i sanitari impiegati in Italia hanno un’età media di 56 anni, dato molto lontano da quello di altri paesi. La Germania ad esempio presenta un’ età media del personale infermieristico di 40 anni e così anche per Paesi Bassi e Francia che restano fra i 40 e i 43 anni.

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