Nel 2024 gli incassi derivanti dall’imposta di soggiorno hanno raggiunto quota 760 milioni di euro, registrando una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. Il dato esclude Roma Capitale, che adotta un sistema di rilevazione diverso. In cima alla classifica troviamo Firenze, che ha toccato i 76,9 milioni di euro, seguita a strettissimo giro da Milano con 76,5 milioni, in crescita del 23%. Venezia si conferma terza con quasi 40 milioni (+4%).
Tra le altre città in evidenza Trento con 29,7 milioni, Napoli con 19 milioni (+9%), Bologna con 15,4 milioni (+22%), Rimini con 14,7 milioni (+28%) e Torino con 10,3 milioni. Spicca Sorrento, che con appena 15mila abitanti ha raccolto 9,1 milioni di euro, superando Palermo, ferma a 8,7 milioni nonostante una forte crescita rispetto al 2023 (4,8 mln).
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi Enti Locali, nel 2024 sono stati 1.382 i Comuni ad aver attivato l’imposta, meno di un quarto dei 5.700 aventi diritto. Molti enti scelgono di non applicarla per restare competitivi sul mercato turistico.
Il Nord Italia continua a dominare con oltre 450 milioni incassati, ma il Mezzogiorno recupera, in particolare grazie alle isole (+29%). A livello provinciale spiccano le crescite di Barletta-Andria-Trani (+200%), Bari (+195%) e Reggio Calabria (+90%). In calo, tra le altre, le entrate di Aosta, Salerno e Reggio Emilia.