«È uno degli eventi più tragici a cui abbiamo assistito. Questo ancora una volta sposta il focus e l’attenzione, sul bisogno e sulla necessità da parte delle Nazioni unite di fare di più». Così Atul Khare, sottosegretario generale dell’Onu, dopo il naufragio dei migranti a Crotone.
Khare è a Brindisi dove è in corso un convegno sulla pace e su come sostenerla con nuove alleanze e competenze. La visita di Khare rappresenta un importante segnale di attenzione per la comunità brindisina che accoglie da oltre 25 anni una base logistica dell’Onu.
Khare, a margine dell’incontro a cui ha partecipato anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ha sottolineato l’importanza di «prevenire tragedie immani. Così come ha detto anche il Papa: bisogna fare molto di più».
Il sottosegretario delle Nazioni unite ricorda che, sul fronte immigrazione, «si è tenuta un’importante conferenza internazionale qualche anno fa in Marocco» e che «tutti gli Stati membri sono tenuti ad attuare i principi che sono stati esplicitati nella conferenza».
Su quello che può essere il ruolo della base Onu di Brindisi per favorire l’assistenza ai migranti, Khare ha spiegato che «può svolgere un ruolo di cuscinetto multiculturale, multilinguistico ed etnico».
«Garantendo la sicurezza e la pace si possono ridurre e prevenire i flussi migratori», ha concluso il sottosegretario delle Nazioni unite.