Il ricordo di Giulia Cecchettin nel Consiglio regionale pugliese: «Azioni concrete contro la violenza»

Si è aperto nel ricordo di Giulia Cecchettin, la 105esima donna uccisa da un uomo in Italia dall’inizio dell’anno, la seduta del Consiglio regionale della Puglia.

La presidente Loredana Capone ha invitato i consiglieri pugliesi a riflettere su cosa si può e si deve fare per fermare quella che è una vera e propria strage. «Siamo tutti consapevoli che bisogna intervenire subito con azioni concrete e mai fermarsi alla retorica delle dichiarazioni», ha affermato Capone, ricordando che la Puglia «da anni si impegna a sostenere le donne vittime di violenza, lo fa attraverso il sostegno ai Cav, lo fa in tanti modi, ma dobbiamo trovare tutte le modalità possibili per fare di più. Dobbiamo intervenire sulla prevenzione e bisogna mettere in campo azioni finalizzate a sovvertire la cura patriarcale che ha ancora radici profonde nella nostra società, e non c’è distinzione di età visto che tra le vittime e i carnefici ci sono giovani donne e giovani uomini».

Capone ha evidenziato che «le donne negli ultimi decenni, grazie anche ai movimenti e alle associazioni femministe, hanno fatto grandi passi avanti nella conquista dei diritti e delle libertà. Ma questo percorso non è ancora maturato tra gli uomini. Per questo serve intervenire già dall’infanzia, seminando valori che educhino alla parità e all’uguaglianza». In questo percorso «un ruolo fondamentale lo hanno la famiglia e la scuola» ed è necessario «lavorare anche con le famiglie, nelle famiglie, ed è da qui che dobbiamo partire per insegnare il rispetto e l’essenza vera dell’amore, che non è mai possesso».

La Puglia, dunque, è chiamata a sostenere «anche con proprie risorse, un percorso socio educativo dedicato all’affettività, con la realizzazione di percorsi con gli studenti, ma anche con i docenti, con i genitori e con il personale scolastico. L’obiettivo – ha concluso Capone – è promuovere il rispetto della persona con la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni di ogni tipo».

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha espresso il desiderio che la Giunta insieme al Consiglio diano vita a un meccanismo di coordinamento permanente di tutte le attività regionali, sia gestionali che legislative, in connessione con i Comuni, che monitori permanentemente le situazioni di particolare gravità sia dal punto di vista delle regole generali e quindi dell’istituzione di strategie e percorsi veri e propri. Da qui, l’invito del presidente Emiliano di valutare la possibilità di elaborare congiuntamente una strategia che consenta un intervento nella vita degli uomini che per una ragione qualsiasi diano la sensazione di non essere capaci di gestire il loro ruolo, finalizzati alla sicurezza delle donne che gli vivono vicino.

Numerosi gli interventi che si sono susseguiti da parte dei consiglieri regionali, con l’impegno di rafforzare le iniziative da mettere in campo, dopo l’intervento dell’assessore regionale al welfare Rosa Barone, nel corso del quale ha elencato le iniziative avviate dalla Regione Puglia a partire dalla legge regionale n. 29 del 2014 per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime e la promozione della libertà e l’autodeterminazione delle donne. A questa si è aggiunta la rete formata da ventotto Centri antiviolenza, pubblici e privati, quarantanove sportelli di appoggio e trentasette sportelli autonomi, che fungono tutti da centri di ascolto per le donne.

È stata la presidente Capone a chiudere la discussione impegnandosi «a raccogliere la disponibilità dei consiglieri a costituire un tavolo di lavoro che, avvalendosi di apposito osservatorio, collabori con la giunta per l’elaborazione di un piano di azione efficace sin dalla prevenzione» che, a sua volta, dia vita a una «task force contro la violenza di genere al fine di predisporre soluzioni pragmatiche, concrete e idonee alla prevenzione. Necessario sarà il coinvolgimento dei cav, degli organi giudiziari, delle scuole e delle famiglie», ha concluso la presidente del Consiglio regionale.

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