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Il Pride per rilanciare la “nuova vita” di Foggia: nell’evento di giugno le speranze dei commercianti

Foggia attende il Pride di giugno. Sembrano essersi polarizzate nell’appuntamento voluto dal circolo Arcigay Le Bigotte e da Vladimir Luxuria molte delle aspettative di una nuova stagione per la città della Quarta Mafia. Sono in tanti ormai a lamentare una evidente afasia da parte della politica e dei movimenti in ordine ad una analisi seria…

Foggia attende il Pride di giugno. Sembrano essersi polarizzate nell’appuntamento voluto dal circolo Arcigay Le Bigotte e da Vladimir Luxuria molte delle aspettative di una nuova stagione per la città della Quarta Mafia. Sono in tanti ormai a lamentare una evidente afasia da parte della politica e dei movimenti in ordine ad una analisi seria e costruttiva dello scioglimento del Consiglio comunale per mafia.

Se il centrodestra con i Fratelli d’Italia rivendica una bonifica per ora effettuata sulla carta, il centrosinistra, impegnato col Pd nel congresso, appare, paradossalmente, ancora più in difficoltà nel tessere alleanze e discussioni sul dopo commissariamento. Il MoVimento da parte sua è avvitato al suo interno.

«Fatta eccezione per il Comitato La Società Civile, che però passa da Amiu a temi molto più semplici di mero decoro urbano, non c’è dibattito su quello che è accaduto. Temo che non si troverà qualcuno all’altezza dell’incarico per rianimare Foggia», è il timore dell’ex candidato sindaco Pippo Cavaliere, che a tanti ha dichiarato già la sua indisponibilità ad essere di nuovo frontman della coalizione.

Nel giorno di San Valentino l’associazione Libertà Civile, presieduta da Alessio Lusuriello e che vede tra i suoi attivisti anche Antonio Vannella dell’Opera Nomadi, ha organizzato una iniziativa social per dare nuovo smalto al commercio. Rinnamoriamoci del centro era l’hashtag, che ha calamitato diverse coppie di innamorati.

«La manifestazione è stata organizzata in meno di 20 giorni. Questo vuole essere l’inizio di una serie di eventi che abbiamo già calendarizzato, come la Festa della Donna e la Festa della Mamma, eventi che servono alla città per risollevarsi da questo stato comatoso. Speriamo che in futuro ci sia più partecipazione», è il commento di Lusuriello, titolare di due negozi in Corso Cairoli. L’assenza di politiche pubbliche socializzate e condivise, in termini culturali, sociali ed economici, pesa sull’umore stesso della cittadinanza, secondo Lusuriello.

«Sono quasi due anni che il Comune è commissariato, noi cittadini e noi associazioni ci stiamo rimboccando le maniche per dare un contributo reale alla rinascita della città, ma c’è uno stato di rassegnazione globale tra i foggiani, ormai abbiamo rasentato il fondo del barile con lo scioglimento per mafia. Serve una nuova linfa, una nuova coesione tra noi associazioni. Si parla molto di coesione però facciamo difficoltà ad aggregarci. Si parla tanto di mettere in campo forze nuove, energie nuove, ma ad oggi non se ne vedono, né nella politica né tra le associazioni».

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