Il Governo taglia il Reddito di cittadinanza ma è boom di richieste nel Barese

Nei primi nove mesi del 2022, i nuclei familiari che hanno richiesto di accedere al Reddito di cittadinanza, sono stati oltre 29mila, ben 2mila in più rispetto allo scorso anno. Con l’unica differenza che, quest’anno ancora non è finito. La bozza del ddl Bilancio approvata dal Governo due giorni fa, prevede però l’abrogazione della misura a partire dal primo gennaio 2024. Nei fatti, la misura continua a essere un “salvavita” per migliaia di persone e famiglie. Nell’ex provincia, per esempio, sono quasi 60 mila le persone coinvolte nella misura.

Sono numeri che danno il senso di quanto, la norma introdotta nel 2019, trovi, nel territorio della città metropolitana, un terreno “fertile”. In tutta la regione, sono 98.592 i nuclei che percepiscono il Reddito di cittadinanza, 25.441 soltanto nel Barese. “Tradotto” in singole persone, a Bari e dintorni le persone che percepiscono il Reddito di cittadinanza sono 59.166. Si tratta della provincia pugliese con il più alto numero di beneficiari del Reddito, dato che si spiega con l’elevata popolazione della stessa. Subito dopo il capoluogo di regione, è quella tarantina la provincia in cui si conta il maggior numero di percettori del Reddito, 39.618 persone, seguita da Foggia, 39.526, Lecce, 39.359, Bat, 26.856 e Brindisi, 20.561. L’importo medio mensile non supera le 600 euro, e, per quanto riguarda il dato barese, qui l’erogazione media del Reddito di cittadinanza è di 578,42, sotto rispetto alla media pugliese di 579,22.

Il più interessante dato che emerge dall’Osservatorio sul Reddito di Cittadinanza è che, dopo il calo registrato lo scorso anno, le domande per ottenere il beneficio sono tornate ad aumentare nel solo periodo gennaio-settembre. Se nel 2021, i nuclei che hanno attivato le procedure necessarie per percepire il Reddito di cittadinanza sono state, a Bari e dintorni,, 27.467, nei primi nove mesi dell’anno il dato è cresciuto fino a 29.492. Appena approvato, nel 2010, i nuclei che richiesero la misura furono 40.997, numero che cominciò a calare già dall’anno seguente, quando si registrarono 36.036 richieste. Diverse le ragioni all’origine del boom registrato quest’anno, dal caro-prezzi fino alle cessazioni dei contratti lavorativi, e che, alla luce di un altro anno non certamente roseo, portano a domandarsi come il Governo intenderà rispondere a quest’emergenza.

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