Il giorno del Bari Pride: «In 20 anni nulla è cambiato. In piazza contro l’odio»

Anche Bari scende in piazza per rivendicare libertà e diritti con la marcia del Pride dopo tre anni di versione ridotta. La manifestazione Lgbtqia+ torna ad attraversare le strade del centro da piazza Umberto a largo Giannella, sul lungomare, per unirsi alle altre iniziative dell’Onda Pride che si stanno svolgendo dall’inizio del mese di giugno in tutta Italia. Onda Pride che nasce dalla volontà di mettere in rete le diverse realtà dell’associazionismo, per coinvolgere istituzioni e cittadini in uno sforzo unitario per affermare diritti, uguaglianza e visibilità per tutte le persone e tutte le famiglie che combattono ogni forma di discriminazione, a partire da quelle per orientamento sessuale e identità di genere. Una battaglia ancora necessaria dopo 50 anni dal primo Pride, come confermano i dati raccolti dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio dei ministri che segnalano come, ogni due giorni, in Italia venga denunciato un caso di omolesbobitransfobia. O ancora la recente bocciatura in Parlamento del Ddl Zan.

«Dal primo Bari Pride del 2003 nulla (o quasi) è cambiato – scrivono gli organizzatori della marcia barese nel loro manifesto politico – Il nostro documento è rimasto tristemente invariato da allora. Pochi i punti di avanzamento dal Pride nazionale del 2003. Noi vogliamo che Bari smetta di essere esclusivamente meta ideale per le vacanze, perché noi qui ci viviamo tutto l’anno. Non vogliamo che continui ad essere la città da cui dover scappare, possibilmente verso il nord Italia o verso il resto d’Europa, per essere noi stessi».

Non solo affermazioni di principio. Nel manifesto politico presentato dagli organizzatori del Pride barese sono contenute diverse proposte concrete per rendere il territorio più inclusivo e rispettoso dei diritti. Rifugi per le persone lgbtqia+, il rafforzamento dei servizi sanitari per le persone transessuali, l’approvazione del progetto di legge regionale 1941 del 17 maggio 2021, rinnovo del già ddl n. 253 del 14 novembre 2017 della precedente legislatura e mai approvato contenente le “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”. Progetto che se venisse approvato renderebbe la Puglia la sesta regione in Italia a dotarsi di una legge che introdurrebbe tra le altre politiche di inclusione e riqualificazione professionale per chi abbia subìto discriminazioni in ragione del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere e supporto economico e abitativo a chiunque abbia subito violenze o sia stato cacciato di casa in ragione della propria sessualità.

Anche il mondo della scuola sarà protagonista del percorso del Bari Pride. Le organizzazioni studentesche del territorio parteciperanno al corteo per rivendicare il ruolo del mondo dell’istruzione come luogo essenziale di crescita. «A Bari sono già due i licei che hanno introdotto la carriera alias e vogliamo andare avanti – spiega Katia Mosaico dell’Unione Degli studenti di Puglia – Allo stesso tempo sono necessari altri strumenti: l’educazione sessuale e all’affettività è molto spesso vista come una necessità. Occorrono formazione e strumenti affinché la scuola sia luogo di autodeterminazione».

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