CARO BABBO NATALE,
Spero tu stia bene, io sono un po’ preoccupato per te, incontri tante persone ed il clima rigido favorisce la diffusione di questa pandemia che sembra non debba mai finire.
È questa la seconda lettera che ti invio in compagnia di un virus che speravamo di lasciarci alle spalle, ma con cui, forse, dovremo imparare a convivere. Lo scorso anno ti ho scritto raccontandoti di una terra sofferente in cui la malattia aveva reso più dolorose le vite dei nostri bambini e bambine soprattutto di quelli più fragili ed in difficoltà.
È trascorso un anno e non vi sono buone notizie purtroppo. L’impatto come annunciato è stato maggiormente pervasivo e intenso tra bambini e adolescenti appartenenti a nuclei famigliari più svantaggiati, specialmente in termini socioeconomici, o residenti in contesti più deprivati.
Abbiamo osservato le conseguenze negative del lockdown prima e, della scuola in presenza a singhiozzo poi, sull’acquisizione di competenze scolastiche di base e sulla crescita della povertà educativa. Aumentata la dispersione scolastica del 18,19% (34.000 studenti a rischio di dispersione alle superiori) e aumentata del 20% la dispersione implicita, (per intenderci quella riferita ai ragazzi/e che escono dal percorso di studi senza le competenze fondamentali e in contesti di stress e difficoltà economica). (Dati Save the Children)
Abbiamo notato il peggioramento, degli stili di vita, dei nostri adolescenti derivante dal distanziamento sociale con aumenti dei livelli di inattività fisica che li ha esposti ad alimentarsi in maniera scorretta, abbiamo osservato un aumento del tempo trascorso di fronte a tablet, pc e social media, ben oltre il tempo richiesto per la partecipazione alle lezioni a distanza e abbiamo registrato un aumento degli episodi di autolesionismo, soprattutto tra gli adolescenti.
Tra i più piccoli, invece, sono emerse maggiore irritabilità, disturbi del sonno e sintomi di stress, come irrequietezza e ansia da separazione.
A quasi due anni dalla pandemia, l’impatto diffuso del COVID-19 continua ad aggravarsi, aumentando la povertà, radicando la disuguaglianza e minacciando i diritti dei bambini a livelli mai visti prima.
Nel mondo 60 milioni di bambini in più rispetto a prima della pandemia, vivono in famiglie povere e nel 2020, oltre 23 milioni di bambini hanno saltato i vaccini essenziali, un aumento di quasi 4 milioni dal 2019, e il numero più alto in 11 anni.
Caro Babbo mi scorrono negli occhi le immagini dei 10 anni di guerra in Siria, a solo 3 ore di volo dall’Italia, dove, secondo l’Unicef, il 90% dei Minori ha bisogno di assistenza umanitaria, dove, dal 2011 al 2020, più di 12mila minori sono stati uccisi o feriti, dove più di 5.700 bambini, alcuni anche con meno di 7 anni, sono stati reclutati nei combattimenti, dove più di 1.300 strutture sanitarie e scolastiche, sono state attaccate dalle parti in conflitto.
O le immagini e le storie provenienti dal confine tra Polonia e Bielorussia dove i soccorritori del Centro polacco per gli aiuti internazionali hanno trovato, nei boschi vicini alla frontiera, un bambino di un anno morto per il freddo in una zona in cui tutte le sere le temperature precipitano sotto lo zero. Un bambino vittima del tutto incolpevole di una situazione che nel 2021 non dovrebbe essere neanche pensabile. E invece è realtà, alle porte dell’Europa. E sono tanti, in quell’inferno, al confine tra Bielorussia e Polonia i bambini ostaggi della follia di stato, di una politica basata sul nazionalismo esasperato, ma anche sull’oscurantismo, sulla paura dell’invasione, bambini ostaggi della fame e del freddo, bloccati nei campi e nei boschi, come ai tempi delle deportazioni.
Caro Babbo da noi in Puglia non vi è una guerra ma ugualmente vi sono tragedie che colpiscono Minori, ti racconto quanto avvenuto alla periferia di Stornara, paese del Foggiano. Due bambini, Alina e Hristov, di nazionalità bulgara, un maschietto di quattro anni e una femminuccia di due, sono stati trovati senza vita in una baracca completamente distrutta dalle fiamme. Il rogo si è sviluppato intorno alle 9 in un insediamento abusivo alla periferia della cittadina dei Cinque Reali Siti, sulla strada per Cerignola, La Puglia, purtroppo non è esente da dolore e vergogna.
L’assenza di controllo sulla possibile presenza di Minori nei ghetti e sulle eventuali condizioni è un problema che interessa tutte le istituzioni. Nei ghetti le istituzioni hanno paura a mettere piede… In primis i Comuni e le Asl dovrebbero pensare a delle visite per verificare lo stato di salute dei Minori. E non intendo le passerelle post dramma ma proprio visite periodiche e programmate con precise indicazioni verbalizzate ed interventi adeguati esecutivi a loro tutela. Servono finanziamenti specifici e vincolati in bilancio per progetti e obiettivi adeguati.
Caro Babbo come vedi c’è tanto da fare e non basta la ricorrenza del Natale per risolvere mancanze, assenze, sciatterie, cattiverie, sfruttamento, e orrore. “L’anno vecchio è finito, ormai ma qualcosa ancora qui non va”, e non credo che nel nuovo anno “Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce, anche gli uccelli faranno ritorno e ci sarà da mangiare e luce tutto l’anno” (cit. L’anno che verrà-Lucio Dalla). Lo spero ma vigilerò e ti chiedo di essermi accanto.
Tuo Ludovico