Proseguono i lavori in vista dell’appuntamento del prossimo giugno in Puglia, quando arriveranno i grandi del mondo per il G7.
Sulla distribuzione delle location, intervengono le forze politiche comunali di maggioranza di Andria (Partito Democratico – AndriaLab – Andria Bene in Comune – Futura) per auspicare l’attenzione del Governo nei confronti del territorio federiciano intorno a Castel del Monte.
«Apprendiamo di movimenti economici ed organizzativi in vista del G7. Qualcosa arriverà anche nella sesta provincia e ne siamo contenti. Confidiamo nella parlamentare della nostra Città e in tutti gli altri rappresentanti locali che siedono a Roma affinché si valorizzi il sito Unesco di Castel del Monte, corona della Puglia e dell’Italia. Sappiamo che la sindaca di Andria si è immediatamente attivata per questo. Sappiamo che da Roma la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto sopralluoghi puntuali sul maniero federiciano più famoso del mondo. In queste ore che si sta decidendo il da farsi, speriamo che anche l’onorevole Matera faccia sentire in maniera concreta la sua voce e faccia la sua parte per promuovere questo sito come idoneo agli eventi del G7».
Nei mesi scorsi si erano rincorse numerose voci che avevano ipotizzato addirittura che proprio il maniero federiciano potesse essere la sede principale dei lavori, che si è rivelata poi essere Borgo Egnazia: «Già la scelta di Borgo Egnazia, posto bellissimo ma di proprietà privata, ha lasciato la Puglia sgomenta perché tanti altri luoghi pubblici di pregio e di lustro del nostro territorio potevano essere il teatro dell’evento. L’auspicio è che almeno gli organizzatori correggano il tiro in corso d’opera, puntando su un bene di indiscussa valenza, quale Castel del Monte, non a caso sito Unesco a differenza di altre location della zona, pure apprezzabili, ma decisamente meno. Castel del Monte è il simbolo della Puglia nel mondo. Castel del Monte è un luogo unico, non un castello federiciano qualunque. Auspichiamo che il Governo centrale di centro destra non compia operazioni di natura politica, ma risponda solo a criteri di valorizzazione del nostro territorio, utilizzando il bene pubblico senza dubbio alcuno di più indiscusso valore. Altre scelte sarebbero incomprensibili se non intollerabili».