Cosa c’era prima di Borgo Egnazia? Niente. A rispondere alla domanda è il consigliere regionale Fabiano Amati che ha dedicato un lungo post sulle sue pagine social al resort che sta ospitando in questi giorni i leader delle potenze mondiali arrivati in Puglia per il G7.
Lo sviluppo di Fasano
«Ma è vero che Borgo Egnazia è tutta nuova? Si, è vero. Non c’era nulla. Ed è questo il fatto più significativo. Quello che, chiudendo la bocca a ogni polemica, sarebbe da dire con Karl Kraus: “anche la vecchia Vienna un tempo era nuova”. Fatto sta che Borgo Egnazia e altre decine di strutture sorte nel giro di poco più di vent’anni, hanno contribuito a cambiare Fasano e la Puglia. Nel fare di questi giorni (anche polemico) in pochi si fermano a calcolare il punto di partenza della Puglia a cavallo tra gli ultimi due secoli. Fasano era una delle “capitali” del contrabbando. Nelle strade e nei tratturi sfrecciavano i blindati di “bionde”, mietendo anche vittime, e la regione si definiva turistica solo perché a luglio e agosto si chiudeva per ferie».
Amati ha poi ripercorso le tappe amministrative che hanno portato alla costruzione del resort. «È tutta nuova Borgo Egnazia? Si, è tutta nuova. Non c’era nulla in quel luogo. È stata fatta una cosa nuova per arricchire le cose vecchie. E i risultati di questo metodo stanno dando i loro frutti in forme addirittura inimmaginabili per gli ottimisti».