Il coraggio di Michele: più forte della malattia

Al nastro di partenza, domenica alla “Stra Casamassima”, ci sarà anche Michele Summo. Atleta coraggio, di 31anni, modugnese, che correndo affronta la sua lotta quotidiana contro un male che, già dal nome, fa paura, ma non a Michele. A 14 anni ha scoperto di essere affetto dalla sindrome di Asperger, un disturbo pervasivo dello sviluppo, imparentato con l’autismo, che si caratterizza dalla presenza di compromissione qualitativa nell’interazione sociale, modalità di comportamento, interessi e attività ristretti. Ma per Michele, in quel momento, è iniziato un percorso di conoscenza di sé stesso.

«Quandoi miei genitori mi hanno detto che ero affetto dalla sindrome di Asperger – racconta Michele – ho cercato di migliorarmi il più possibile, iniziando ad interagire meglio con le persone, riscoprendo i miei difetti e lavorando su me stesso».

Oltre alla grande forza di volontà, importante è stato l’amore per lo sport, in particolare per la corsa, incentivato da genitori, amici e dal preparatore atletico Clara, e l’incontro con il presidente dell’associazione podistica Asd La Pietra.

«Ho iniziato a praticare sport che avevo 24 anni – spiega – grazie ad un amico di mio fratello che mi ha fatto scoprire la palestra. All’inizio mi allenavo da solo, poi, mentre correvo, ho incontrato Domenico e ho conosciuto la sua associazione. Mi è stato dietro per mesi, per convincermi ad iscrivermi, ma ora li considero la mia famiglia».

Fiero dei progressi di Michele il presidente dell’associazione La Pietra.

«La nostra associazione – fa sapere il presidente – è al secondo posto in classifica nel trofeo Terra di Bari. Domenica potremmo raggiungere il podio e Michele sarà con noi. Ha partecipato a quasi tutte le gare e ha migliorato i suoi tempi arrivando ad un tempo di 44minuti e 20 secondi. Siamo fieri di averlo in squadra».

L’atleta ha anche ricevuto una targa dal Comune, in occasione della Notte bianca dello Sport, per i risultati ottenuti e per essere un esempio di forza e tenacia, nello sport come nella vita. Il sogno, a breve termine, di Michele è quello di poter affrontare una mezza maratona, traguardo che potrebbe raggiungere il prossimo anno. Già perché se l’associazione, della quale fa parte, dovesse vincere il trofeo, che avrà l’ultima gara proprio nella sua città, passerebbe ai circuiti superiori della “Corri Puglia”.

Ai ragazzi che devono convivere con malattie o sindromi lancia un appello: «Provateci, mettetevi in gioco e uscite dalla vostra comfort zone. Solo rischiando si vince».

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