Sul blog dell’Anpi provinciale da tre anni è on line il materiale riguardante 3 mila partigiani e antifascisti di Capitanata.
La Resistenza è stata combattuta nelle regioni del Centro e del Nord Italia, ma vi hanno preso parte anche migliaia di partigiani del Mezzogiorno, che hanno dato un contributo decisivo alla lotta di Liberazione dal nazifascismo.
Un lavoro che l’Anpi di Foggia ha intrapreso per consentire ai tanti che hanno notizie o materiali sulla Resistenza di metterli in rete, per lasciare ai posteri un archivio della memoria. Molti di quei partigiani sono sconosciuti, al massimo il loro nome compare sulle fredde lapidi di marmo poste nei tanti luoghi in cui hanno compiuto il loro estremo sacrificio. Una ricerca storica che cerca di ricucire i fili della memoria. Un’operazione avviata da tempo anche dalla Biblioteca provinciale di Foggia “La magna Capitana”, grazie all’ex direttore Franco Mercurio che affidò a Maurizio De Tullio una ricerca sui morti per bombardamento di Foggia del ‘43, per restituire almeno un nome a tanti morti ignoti. Perché è importante cercare e lasciare tracce su cose che hanno segnato in maniera così profonda il nostro territorio.
La biblioteca di Foggia (chiusa da agosto) spesso è diventata, grazie alla direttora Gabriella Berardi, un luogo di confronto di idee, collaborazione, organizzazione di eventi e di altre proposte per la città e la Capitanata. La biblioteca provinciale ha ospitato già due mostre dell’Anpi: “La Stampa Libera in Puglia e in Capitanata” e “I Costituenti di Capitanata”, divenuta poi itinerante in diversi comuni della provincia.
Perché l’Anpi ha voluto creare un blog che raccoglie i nominativi degli antifascisti, dei partigiani, e del terzo filone degli ex internati militari italiani in Germania? È un impegno che parte da un congresso, tenutosi qualche anno fa. Ma c’è soprattutto una ragione di fondo: dimostrare, attraverso questa raccolta di dati sul blog, che non è storicamente fondato il giudizio per cui il Mezzogiorno è stato considerato sostanzialmente estraneo alla Resistenza e alla guerra di liberazione. Non è affatto così.
«Spulciando gli elenchi nazionali abbiamo potuto rilevare dati ben precisi: la provincia di Foggia, in Puglia sicuramente, è stata la provincia che ha dato il maggior numero di combattenti alla guerra di liberazione. L’Istituto di Storia per la Resistenza piemontese documenta che, a fronte di 1800-1900 combattenti della Puglia, quelli della provincia di Foggia furono quasi 500. Adesso che sono cresciute le fonti, ci accorgiamo che la presenza del Mezzogiorno e dei foggiani nella lotta di liberazione non è stata limitata al Piemonte, ma ha interessato la Lombardia, la Liguria, la Toscana, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Lazio, l’Abruzzo, il Molise (e pure la Campania, anche se in misura inferiore alle altre regioni). Un numero davvero consistente», precisa Michele Galante, presidente Anpi provinciale.