Nonostante le polemiche intorno all’aumento dei costi registrato in città dopo il boom di presenze degli ultimi anni, il turismo barese sembra non essere in pericolo.
I numeri
Ad oggi le presenze in città sono circa 750 mila, nonostante la tassa di soggiorno in vigore ufficialmente dal primo ottobre 2023, su circa 2007 strutture presenti sulla piattaforma PayTourist.
«Siamo sold out per tutto giugno, ma al momento non abbiamo le stesse proiezioni per luglio e agosto – a spiegarlo è Giovanna Castrovilli, presidente Associazione Extralberghiero Bari – Gli stranieri non hanno prenotato in massa come negli anni precedenti. Diciamo che sono cambiati un po’ gli equilibri post-Covid».
La nuova faccia del turismo
Quello che va per la maggiore oggi, infatti, sembra essere il fenomeno del last minute, ovvero le prenotazioni effettuate a ridosso della data di partenza rispetto al passato, quando le prenotazioni arrivavano alle strutture già quattro o sei mesi prima. Questo cambio di tendenza, però, non riguarda queste giornate di preparazione al G7, per cui le prenotazioni sono state effettuate con largo anticipo.
Chi sceglie Bari
Tanti i turisti provenienti dal nord Europa. Ad oggi, spiega Castrovilli, a scegliere il capoluogo pugliese come meta estiva sono soprattutto rumeni, bulgari, francesi e tedeschi. «Prevediamo l’occupazione completa anche per la massima stagione estiva» ha aggiunto ancora la presidente Aetb, sottolineando come se in questo periodo gran parte dei turisti sono stati italiani, per giugno è previsto l’arrivo di viaggiatori dall’estero. Sembra inoltre che gli italiani, arrivati a Bari per assistere ai tanti concerti e agli eventi in programma, rispetto al passato abbiano trascorso più notti in città: «Adesso c’è il fenomeno del raddoppio del pernottamento. Questa è una cosa positiva: mente prima il soggiorno era generalmente solo toccata e fuga su Bari, ora in molti chiedono esplicitamente di fermarsi due notti».
Meta alla portata di tutti
E, sollevato il problema del caro prezzi che ha investito la città, Giovanna Castrovilli rassicura: «A Bari, così come in Puglia, abbiamo una diversificazione sia per quanto riguarda le strutture sia per quanto riguarda i costi. Quindi il pernotto è possibile per tutte le tasche».
Certo è che lo sviluppo del settore turistico ed economico della città, in continua evoluzione, ha permesso anche ad alcune delle professioni correlate, come la guida turistica, di svilupparsi e crescere in sinergia con la ristorazione e le strutture ricettive.