Individuare d’intesa con la Regione le misure necessarie per scongiurare altre aggressioni ai medici di famiglia, semplificare le procedure amministrative che vedono coinvolti i camici bianchi e potenziare immediatamente la medicina territoriale: ecco le proposte messe nero su bianco ieri, al termine dell’assemblea provinciale barese della Fimmg, il sindacato che riunisce e rappresenta i medici di famiglia. Prevista anche una mobilitazione che dovrebbe culminare in una manifestazione pubblica entro il 31 marzo e, in caso di mancati interventi da parte delle istituzioni, in uno sciopero.
Nel documento si denuncia innanzitutto «il gravissimo stato di disagio di tutta la categoria per le condizioni di lavoro che, rese insostenibili, condizionano l’erogazione di cure adeguate alla domanda di salute dei cittadini». Di qui la condanna di ogni forma di aggressione nei confronti dei medici di famiglia e l’invito alla Regione Puglia affinché avvii un immediato confronto «al fine di mettere in atto ogni iniziativa utile a ridurre il rischio violenza partendo dalla riorganizzazione della continuità assistenziale».
Oltre quello delle aggressioni, la Fimmg evidenzia i temi della carenza di medici e della burocrazia. Per quanto riguarda il primo, «un numero crescente di cittadini rischia di rimanere senza medico di famiglia poiché restano non coperti gli incarichi di medico di famiglia, medico di continuità assistenziale e medico dell’emergenza». Quanto alla burocrazia, la Fimmg lamenta «l’aumento e la irrazionale complessità della burocrazia che sottrae tempo all’assistenza e alla cura dei pazienti e rende l’esercizio della professione ostaggio di processi informatici tortuosi e inefficaci».