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I funerali di Massimo De Santis. Il parroco: “Astenersi dalle parole e pareri infondati”

Nella chiesa di "Gesù divino lavoratore" a Torremaggiore i funerali di Massimo De Santis, 51 anni, ucciso da Taulant Malj perché convinto che fosse l'amante della moglie Tefta. Nell'omelia del parroco don Renato Borelli si ricorda come la gelosia accechi l'uomo e lo porta a commettere violenze e soprusi. "Di fronte a questo eccidio immane,…

Nella chiesa di “Gesù divino lavoratore” a Torremaggiore i funerali di Massimo De Santis, 51 anni, ucciso da Taulant Malj perché convinto che fosse l’amante della moglie Tefta. Nell’omelia del parroco don Renato Borelli si ricorda come la gelosia accechi l’uomo e lo porta a commettere violenze e soprusi.

“Di fronte a questo eccidio immane, le cui vittime sono davanti a noi, si addice solo il silenzio. Astenersi cioè dalle tante parole e pareri e informazioni infondati. L’unica parola che può e deve risuonare è questa prima Parola di Dio che chiede oggi come allora e come sempre: Caino, dov’è tuo fratello? Cosa hai fatto a tua figlia? A tua moglie? Quanto dolore hai provocato. Perché! Il demone della gelosia è tra le più feroci delle bestie che incatenano e divorano gli uomini. Riesce a spodestarli da se stessi, a farli barcollare. Li convince di cose inesistenti, isolandoli in un mondo immaginario. Fino a perdere il controllo di se stesso, l’uso della ragione. La sete di sangue diventa furia omicida e cadono gli innocenti, vittime dei fantasmi deliranti che si agitano nella mente, convinta di guadagnare l’onore”, ha detto il parroco che ha aggiunto: “Gesù Cristo ci dice di rinunciare all’odio, alla vendetta, alla violenza, alla rappresaglia, ma di vivere e far vivere usando misericordia, mitezza, amore per la pace, il chiarimento e la risoluzione pacifica dei conflitti. Diversamente scorrono lacrime e sangue. 
E ora che prospettiva c’è per chi è stato violento? Una vita di rimorso, un tormento continuo e, speriamo, un ravvedimento davanti a Dio.

Però intanto noi piangiamo la perdita di Massimo e Jessica, di appena 16 anni. Massimo, da tutti conosciuto e stimato, che tornava a casa sua dalla mamma nel cuore della notte come ogni giorno per permettere al fratello di aprire il bar fin dalle prime ore del mattino. Il nostro Dio Creatore Padre non vuole che vadano perdute le sue creature, i sui figli, nel momento un cui la morte li strappa, in questo caso violentemente, dalla vita terrena”.

In chiesa tanta gente. Presente tutta la famiglia di Massimo De Santis: la mamma Fontana, i fratelli Raffaele, Gianluca e Pasquale. Presenti anche i dipendenti del bar che hanno scritto un commosso ricordo del titolare del bar di corso Matteotti.

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